centro storico, collinare, difensivo, Pisciotta, Pixoctum (denominazione originaria), Pissocta (denominazione storica), Pixocta (denominazione storica) (X)

Pisciotta, post 915 - post 915

Il centro conserva, quasi inalterata, la struttura urbanistica tipicamente medioevale, con il suo castello situato sulla sommità e, intorno ad esso, le case addossate le une alle altre. anche se la maggior parte degli edifici presentano evidenze di rimaneggiamenti o sostituzioni sette-ottocentesche o anche novecentesche. Nel tessuto urbano del centro storico vi sono numerosi edifici signorili quali il palazzo marchesale Pappacoda, costruito sui resti di un antico castello del 1100 e i palazzi Francia, Lancellotti, Ciaccio e Vetere; tra le architetture sacre la Chiesa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo e la cappella di Santa Maria della Stella

  • OGGETTO centro storico collinare, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI Centro del basso Cilento a circa 100 km a sud del capoluogo provinciale (Salerno). Sorge su una bassa e ripida collina prospiciente il mar Tirreno a soli 170 metri sul livello del mare tra la foce del fiume Alento e il capo Palinuro. E’ compreso nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni così come tutto il territorio comunale
  • LOCALIZZAZIONE Pisciotta (SA) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Largo Piazza, Pisciotta (SA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le prime ipotesi sulle origini di Pisciotta sono collegate al mito ellenico della distruzione di Troia (XII sec a.C.?): un gruppo di troiani, sfuggiti all'incendio e alla distruzione della loro città, sarebbero approdati sul litorale ionico, fondandovi Siri i cui abitanti si spinsero progressivamente verso ovest, presso l'odierna Lagonegro. Fondata Siruci (oggi Seluce, frazione di Lauria), giunsero poi fino al mar Tirreno, sul lido dell'odierno Golfo di Policastro fondando la colonia di Pixou. Nel 194 a.C., in particolare, la Pixous greca divenne la Buxentum romana, identificata con la medievale Policastro. Nel 915 d.C. questo centro venne depredato e bruciato dai saraceni di Agropoli. Sarebbe stato questo evento a segnare la nascita di Pisciotta: gli abitanti di Bussento-Policastro, dopo che i saraceni di Agropoli assalirono, saccheggiarono e diedero alle fiamme la loro città, cercarono scampo sui monti e sulle alture circonvicine. Molti si trasferirono al di là del promontorio di Palinuro, dove fondarono un piccolo villaggio, che chiamarono, in ricordo della perduta patria, Pixoctum, cioè piccolo Pixous. Da Pixoctum si ebbero poi Pixocta, Pissocta e Pisciotta. Nulla però si conosce dei primi anni di vita del nuovo borgo e solo nel XII secolo, sotto Guglielmo II, troviamo per la prima volta il toponimo Pissocta, a indicare il possedimento di un feudo da parte di Niello, suo cittadino. Al 1144 risale infatti il Catalogus Baronum, il documento più antico che riporta il nome di Pisciotta. L'anno 1464 segna poi per il paese uno sviluppo notevole allorquando gli abitanti superstiti di Molpa, in seguito alla distruzione del loro villaggio, si rifugiarono a Pisciotta. I Caracciolo (dal 1270), i Sanseverino (nel XV secolo), i Pappacoda (dal 1590), sono alcune delle famiglie, tra le più potenti del regno, ad averne avuto il possesso. Dal 1616 fu possesso prima di Livio Greco, poi di Lionora della Forza; dopo il 1750 conobbe la signoria di Cosma Basile. Negli anni tra il 1635 e il 1639 il Vescovo Luigi Pappacoda vi trasferì la Sede Vescovile. Nel medesimo secolo Pisciotta subì ripetuti attacchi da parte di vari popoli, particolarmente distruttivi furono quelli dei pirati, il famoso dei quali era Fra’ Diavolo. Dal 1811 al 1860 è stato capoluogo dell'omonimo circondario appartenente al Distretto di Vallo del Regno delle Due Sicilie
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916421
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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