centro storico, di crinale, collinare, San Demetrio Corone, Situ Sancti Dimitri (denominazione storica, cit. 1471), San Demetrio (denominazione storica, cit. 1759, ante 1863) (XV)

San Demetrio Corone, 1470 - 1471/11/00

Centro collinare di origini medievali. Tra i monumenti del suo patrimonio storico-architettonico spicca la chiesa basiliano-normanna di Sant’Adriano, del X-XII secolo, annessa al collegio italo-albanese

  • OGGETTO centro storico di crinale, collinare
  • CARATTERI AMBIENTALI Si estende nella parte centrale della provincia di Cosenza, sul versante ionico, a nord-ovest dell’altopiano della Sila greca, a 521 metri s.l.m. alle pendici della Serra di Acri, sul fianco destro della bassa valle del fiume Crati. Appartiene all'area storico-geografica della Sila greca
  • AMBITO CULTURALE Ambito Albanese
  • LOCALIZZAZIONE San Demetrio Corone (CS) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Monumento, San Demetrio Corone (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sono presenti evidenze archeologiche riferibili, molto probabilmente, alla presenza di ville romane di I-II secolo d.C. in località Casale Fontegrotte, Ogliastretto e Sant'Agata. Nei secoli VIII-IX d.C. viene realizzato il primo impianto della chiesa di S. Adriano. Nel X secolo d.C. la chiesa e il monastero di S. Adriano vennero distrutti da incursioni saracene che, in quel tempo, funestavano tutta la Calabria. Il territorio di San Demetrio venne occupato dai Normanni, sotto i quali si ebbero una ripresa delle attività monastiche e il riordinamento del monastero. Nel 1088, su disposizione del duca normanno Ruggero Borsa, il monastero basiliano viene donato alla badia benedettina di Cava dè Tirreni. Nel 1106 (quando i Normanni si stanno avvicinando al monachesimo basiliano), il duca Ruggero ripristina l'indipendenza del monastero, offrendo in cambio ai benedettini di Cava il casale di Fabbrica, in Puglia. Dopo la cospicua donazione da parte del duca normanno Drogone di Montalto, nel 1115 la badia diventa "archimandritale". Nel XIV secolo il monastero ha giurisdizione anche civili sui casali circostanti. Tali casali, preesistenti alla venuta degli Albanesi, erano agglomerati di modeste case rurali di residenza delle famiglie di contadini e di artigiani calabresi alla dipendenza della Badia (Sancto Dimitro, Macchia dell'orto, Scifo, Poggio e Santo Cosma). Nel secolo successivo conosce una rapida e definitiva decadenza comune all'intero ordine basiliano. Nel 1794 il monastero viene ufficialmente soppresso dal re Ferdinando IV di Borbone. L'intero fabbricato e le rendite vengono assegnati al Collegio Italo-albanese di San Benedetto Ullano. Nel 1470 un consistente gruppo di profughi albanesi era giunto nelle terre della Badia rivolgendosi ai padroni del luogo, i monaci basiliani, chiedendo aiuti e ospitalità. Da questi esuli ebbero origine le sei colonie albanesi poste alla destra del Crati (Santa Sofia, San Demetrio, Macchia, San Cosmo, Vaccarizzo e San Giorgio), mentre un altro gruppo di profughi dava origine all'altra colonia, l'attuale Spezzano Albanese. Nella Platea della Badia di S. Adriano è indicato sia l'anno dell'arrivo dei profughi (1470) che la data esatta della convenzione stipulata tra l'Abate Paolo e gli Albanesi: 3 novembre 1471. Dopo le Capitolazioni del novembre 1471, gli Albanesi costruirono le loro dimore nella località chiamata Sancto Dimitro, dove abitavano contadini autoctoni. Altri gruppi familiari si separarono, costituendo gli altri due piccoli agglomerati di Scifo e di Poggio, che successivamente vennero assorbiti da Macchia e da San Demetrio. Nel 1533 molti esuli greco-albanesi, imbarcati in Grecia su navi del Vicerè di Napoli, furono trasportati in Italia e distribuiti in vari territori del Regno, per volere dell'imperatore Carlo V. Erano gli abitanti della città di Corone in Messenia (Peloponneso meridionale) caduta in potere dei Turchi nel 1498. Gli abitanti greci e albanesi della città, prevedendo l'offensiva dei Turchi per riconquistare e punire la città di Corone, chiesero a Carlo V di essere trasferiti nel Regno di Napoli. L'imperatore fece sottrarre numerose famiglie alla vendetta dei Turchi. I Coronei furono distribuiti nelle diverse province; molti rimasero nella capitale del Regno; altri si unirono ai profughi già stabiliti da circa 60 anni in Calabria, incrementando le colonie di San Demetrio e di San Benedetto Ullano; altri gruppi furono diretti in Basilicata. Entrato nel dominio di casa Sanseverino, nel 1597 ne veniva smembrato ed assegnato come bene dotale a Bernardino Milizia. Per la legge francese 9 gennaio 1807 diviene Luogo, ossia Università, nel cosiddetto Governo di Bisignano. Nel riordino disposto per decreto 4 maggio 1811, istitutivo dei Comuni e dei Circondari, San Demetrio veniva posto a capo di uno di questi ultimi, comprendente i Comuni di Santa Sofia, Vaccarizzo, San Cosmo e, naturalmente, lo stesso capoluogo con la sua frazione, o villaggio, di Macchia. Assunse la denominazione attuale nel 1863
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174349
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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