Concerto di campane (Concerto di campane #a tastiera# Avegno 1995_1, bene complesso)

Virgilio Capurro, campanaro residente ad Avegno, suona il concerto di campane della chiesa di San Pietro Apostolo ad Avegno. Il concerto è composto da sei campane rispettivamente intonate in “re”, “mi”, “fa#”, “sol”, “la” e “si” e il campanaro utilizza la tecnica #a tastiera# con i #pestelli#. Capurro esegue dieci brani. I primi tre sono senza indicazione di titolo: la prima suonata, su ritmo terzinato e dal carattere vivace, segue la struttura: A - B - A - B - coda. Il secondo brano (00:02:56), anch’esso dal carattere vivace, è strutturato nel seguente modo: A - B - A - B - C - coda. Il terzo brano (00:05:27), esattamente come i due precedenti, presenta un carattere vivace e la sua struttura si articola intorno a due temi che vengono per ogni sezione del brano ripetuti più volte. Il quarto brano intona “Il carnevale di Venezia" (00:08:53): si tratta di un tema melodico molto diffuso nell'ambito della tradizionale popolare fin dai primi anni del XIX sec. e divenuto noto grazie alle variazioni sul tema per violino e pianoforte (“Il carnevale di Venezia op.10”) composte nel 1829 da Niccolò Paganini. Capurro esegue prima il tema nella sua interezza e poi le variazioni: propone tre variazioni che ripete per una seconda volta nell’ordine in cui sono state proposte la prima, eseguendo un totale di sei variazioni. Tutti e sei i brani che seguono sono senza indicazione di titolo. Il quinto brano (00:11:43), in tempo binario, ha un carattere allegro e presenta una struttura semplice: viene proposto il primo tema ripetuto per due volte al quale segue una seconda sezione più virtuosistica, il tutto viene ripetuto per una seconda volta. Il sesto brano (00:13:30) presenta un andamento più moderato, la struttura si articola come il brano precedente in un tema principale e una sezione più virtuosistica, il tutto viene ripetuto per due volte; in questo caso il campanaro esegue anche una coda finale anch’essa dal carattere vivace e virtuosistico. Il settimo brano (00:15:54) ha un carattere vivace ed è organizzato nella seguente struttura: A - B - A - B. L’ottavo brano (00:18:18) in tempo ternario ha un carattere vivace e presenta due temi che vengono ripetuti per tre volte come da schema: A - B - A - B - A - B. Anche il nono brano (00:20:23) presenta un carattere vivace e non si distacca di molto dai precedenti: due temi esposti in maniera alternata e ripetuti per più volte, nello specifico per tre volte (A - B - A - B - A - B). L’ultimo e decimo brano (00:23:04) ha la seguente struttura: A - B - C - A. La registrazione del concerto è stata realizzata da Mauro Balma il 26 febbraio del 1995

  • OGGETTO Concerto di campane #a tastiera# Avegno 1995_1
  • CLASSIFICAZIONE MUSICA STRUMENTALE
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra i sistemi di suono delle campane in Italia si trova il #sistema ligure#. Fino alla fine del XVIII sec. i complessi campanari liguri erano costituiti da 3 campane ma nelle città, nelle chiese più grandi e nelle Cattedrali si potevano contare fino a 5-7 campane. La tendenza generalizzata nel tempo è stata quella di aumentare il numero di campane, non solo nelle Cattedrali ma anche nelle Chiese di più piccole dimensioni. La tradizione campanaria ligure privilegia l’esecuzione di melodie a campane ferme, o #a carillon# (termine quest’ultimo utilizzato però impropriamente poiché in genere indica le batterie di decine di campane semitonate diffuse principalmente in Paesi Bassi, Stati Uniti, Belgio, Francia e Germania). Altro spazio importante è riservato alle cosiddette #tecniche miste#, ossia quelle che prevedono l’uso di una o due campane in movimento contemporaneamente al suono delle altre ferme. L’uso delle sole campane a distesa o a bicchiere senza accompagnamento musicale delle altre suonate da ferme è da associarsi, prevalentemente, per richiami e funzioni funebri, pur con alcune eccezioni. Ancora fino agli anni ’50 del Novecento si suonava principalmente con il metodo # a corde altrimenti detto #a cordette# (in uso ancora oggi), dato che il numero dei bronzi si fermava in media a 5. L’aumento del numero delle campane portò all’introduzione anche della tastiera e poi, a partire dagli anni ’70, dell’elettrificazione. In generale le campane ferme vengono azionate principalmente in tre modi: #a cordette#, #a tastiera# (con i pestelli) o agendo manualmente sui battagli. I Concerti a 5 campane rappresentavano buona parte dei concerti liguri fino agli anni ’50-’60, soprattutto nei piccoli paesi. Sono tutt'oggi molto diffusi e si suonano ancora #a cordette# concerti fino a 6 campane. La maggior parte è intonata in scala maggiore, alcuni in scala minore. Il repertorio campanario ligure è costituito principalmente da: segnali, suonate #alla romana#, #baudette# e simili, suonate antiche, suonate recenti, lodi religiose e simili, canzoni e canti profani, brani patriottici, ballabili, brani tratti dal repertorio colto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici immateriali
  • LUOGO DI RILEVAMENTO Avegno (GE) - Liguria , ITALIA
  • ALTRA OCCASIONE si
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700377870
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • DOCUMENTAZIONE SONORA file digitale (1)


  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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