soggetto assente
Drappo rettangolare, tricolore italiano in palo, costituito da tre pannelli di taffetas, verde e rosso della medesima larghezza, mentre quello avorio più largo. il campo bianco del recto è ornato con la grande arme del Regno delle due Sicilie sovrastata dalla corona reale: l'arma è eseguita con la tecnica del ricamo ad applicazione con taffetas giallo, blu, rosso, mentre le figure sono a ricamo in seta gialla, avorio e nero. La stessa tecnica è impiegata per la corona e i collari, realizzati con filati serici tinti in verde, rosa e bianco. La stessa tecnica è impiegata per la croce costantiniana: taffetas avorio e rosso e ricami in seta gialla e nera. Il predicato del reggimento è ricamato in oro filato su imbottitura in cartone. Della cravatta si sono conservati tre pendenti: in taffetas verde, rosso e bianco, decorato da un motivo smerlato posto a zig-zag che corre fra piccoli pois, il tutto è eseguito con oro filato ricamato su imbottitura di cartone. I bordi sono sottolineati da un gallone in oro filato, decorato con un motivo a lisca di pesce, e i lati minori con una frangia con briglie in caanutiglia forse dorata
- OGGETTO bandiera
- AMBITO CULTURALE Manifattura Italia Meridionale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Armeria Reale
- LOCALIZZAZIONE Armeria Reale
- INDIRIZZO p.zza Castello, 191, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La bandiera tricolore del 2° Reggimento Granatieri della Guardie del Re delle Due Sicilie fa parte del gruppo (O.186, O.187, O.191, O.192) di bandiere napoletane conservate in Armeria Reale ottenute cucendo i due teli rosso e verde alla vecchia bandiera dinastica bianca, probabilmente rifilata ai due lati. Questa modalità di confezione si deduce (cfr. Ales, 2001) dalle istruzioni relative alla confezione delle bandiere tricolori napoletane decretate il 25 giugno 1859 da re Ferdinando II di Borbone (1859-1860) che prevedevano, appunto, la possibilità di utilizzare le bandiere in dotazione ai reparti con "aggiunta di due fasce verticali; verde l'una, rossa l'altra. il campo bianco del recto è ornato con la grande arme del Regno delle due Sicilie del modello in uso nel 1860 sovrastata dalla corona reale: la Grande Arme semplificata del Regno delle Due Sicilie riprodotta sul drappo è uno scudo partito di due. Nel primo grande partito, troncato di uno, sono rappresentati: al I troncato, d'azzurro seminato di cinque gigli d'oro; al II troncato d'argento a cinque scudetti d'azzurro posti in croce, caricati ciascuno di cinque bisanti d'argento decussati, con la bordura di rosso caricata di sette torri d'oro aperte d'azzurro (Portogallo). Nel secondo grande partito, troncato di uno, sono rappresentati: al I troncato: al 1° di rosso al castello d'oro torricellato di tre pezzi, merlato alla guelfa, aperto e finestrato d'azzurro (Castiglia); al 2° d'argento all'aquila di nero spiegata e coronata dello stesso (Aragona, ovvero Sicilia); al 3° d'argento al leone di rosso coronato d'oro (Leon). Al II troncato d'azzurro, seminato di cinque gigli d'oro. Nel terzo grande partito, troncato di uno. Al 1° troncato d'argento alla croce potenziata d'oro, accantonata da quattro crocette dello stesso (Gerusalemme); al 2° troncato di Toscana: d'oro a cinque palle di rosso poste in cinta, accompagnate in campo da un'altra palla d'azzurro caricata di tre gigli d'oro (Medici). Sul tutto, d'azzurro a tre gigli d'oro, alla bordura di rosso (Borbone-Angiò). L'arma è sormontata dalla corona reale accollata a tre collari (invece che sei) dei seguenti ordini cavallereschi: Insigne e Reale ordine di San Ferdinando e del Merito; Insigne e Reale Ordine di San Gennaro. ||La bandiera in questione appartenne al 2° Reggimento Granatieri della Guardia Reale dell'esercito del Regno delle due Sicilie. Appartiene al modello 25 giugno 1860, stabilito dal re Francesco II di Borbone (1859-1860) in un estremo tentativo di salvare almeno la parte peninsulare del regno, essendo ormai la Siclia pressochè completamente liberata da Giuseppe Garibaldi. La bandiera fu preda bellica dell'Armata Sarda durante la campagna nel meridione della Penisola che terminò con l'Assedio di Gaeta nel febbraio del 1861. Fu depositata in Armeria Reale nel 1861. Bibliografia: A. Angelucci, Catalogo della Armeria Reale illustrato con incisioni compilato dal maggiore Angelo Angelucci per carica del Ministero della Casa Reale, Torino 1890, p. 507;P. E. Fiora, Bandiere in Piemonte, documentazione storica. Monografia del Centro Studi dell'Accademia di San Marciano, Torino 1971; A. Ziggioto, Le bandiere degli Stati italiani. (7) Gli Stati dell'Italia Meridionale parte II: la Repubblica di Amalfi - il Regno di napoli e di Sicilia - La Repubblica Partenopea - L'epoca dei napoleonidi - La Restaurazione: il Regno delle Due Sicilie - La Sicilia e il governo autonomo del 1848 - la Repubblica di Senàrica. Armi Antiche, Bollettino dell'Accademia di San Marciano. Torino 1987, 99 - 119; S. Ales, Insegne militari preunitarie italiane. Stato Maggiore Esercito, Ufficio Storico. Roma: 2001; R. Cosentino (a cura di), L'archivio storico dell'Armeria Reale di Torino.Umberto Allemandi & C. Torino: 2005. Riferimenti Archivio Storico dell'Armeria Reale: Corrispondenza 26 e 27
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100216799
- NUMERO D'INVENTARIO O.192
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Armeria Reale
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2010
- ISCRIZIONI sul drappo, in basso, recto e verso - 2° R.TOGRA.RI DEL.A GUAR.IA R.LE - lettere capitali - a ricamo -
- STEMMI sul drappo, recto - statale - Stemma - Regno delle due Sicilie - Lo scudo è è sormontata dalla corona reale accollata a tre collari (invece che sei) dei seguenti ordini cavallereschi: Insigne e Reale ordine di San Ferdinando e del Merito; Insigne e Reale Ordine di San Gennaro
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0