Psiche trascinata al cospetto di Venere. Psiche tormentata da Venere
disegno preparatorio,
Giani Felice (1758/ 1823)
1758/ 1823
Disegno acquarellato su carta, conservato in cornice di radica scanalata, con battuta e profilatura esterna dorata
- OGGETTO disegno preparatorio
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MATERIA E TECNICA
carta avorio/ penna, inchiostro bruno, acquerellatura
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ATTRIBUZIONI
Giani Felice (1758/ 1823)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo del Monte di Pietà
- INDIRIZZO Corso Giuseppe Garibaldi, 45, Forlì (FC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno acquarellato, di proprietà del milanese Franco Cribiori, fu acquistato dalla Cassa dei Risparmi di Forlì nel 1992, tramite l'antiquario locale Dario Corvucci e congiuntamente ad un altro, affine per tema, dimensioni e stile (scheda ICCD n. 080069048). Le due opere grafiche appartengono infatti alla medesima serie, da mettere in relazione con le storie di "Amore e Psiche" con cui Felice Giani (San Sebastiano Curone, 1758- Roma, 1823) decorò a Faenza, a partire dal giugno 1794, la Galleria del piano nobile di Palazzo Laderchi, edificato nel 1780 dall'architetto bolognese Francesco Tadolini. Altri quattro esemplari della stessa serie, datati 1794, ("Psiche è adorata come Venere", "Zefiro per comando d'Amore trasporta Psiche", "Psiche entra nella barca di Caronte" e "Psiche si ferisce con lo strale d'Amore") risultano passati all'asta presso la Casa Finarte di Milano nel novembre del 1990, mentre altrettanti furono segnalati da Corvucci all'ente bancario forlivese come presenti in collezione privata milanese, in vista di un acquisto futuro che non si concretizzò mai (a giudicare dalle foto presenti nell'archivio della Fondazione forlivese, essi rappresentavano "Cupido sveglia Psiche dal suo sonno mortale", la "Prova dei semi di Venere", "Psiche viene portata sull'Olimpo da Mercurio" e "Psiche davanti a Proserpina per ricevere il vaso contenente la sua bellezza"). Se la decorazione pittorica del palazzo faentino fu eseguita in tempi molto rapidi grazie allo straordinario lavoro di équipe tipico della bottega di Giani, Anna Ottavi Cavina, autrice di una colossale monografia sul pittore (1999), ha dimostrato, sulla base dei documenti, come la fase di ideazione dell'impresa da parte del pittore fosse stata invece particolarmente laboriosa, iniziando almeno nel marzo del 1782. La studiosa ha precisato inoltre che la serie grafica, a cui appartiene anche l'opera in esame, è da riferirsi a una fase preparatoria rispetto ai riquadri a tempera della Galleria di Psiche, e non a una derivazione da essi, come precedentemente pensato. Visto il grado di rifinitezza dei disegni che la compongono, la serie è tuttavia da collocarsi a ridosso dell'inizio della fase propriamente pittorica. Lo stupefacente virtuosismo del tratto grafico, esaltato dalla sapiente acquerellatura, conferisce ai disegni di Forlì un posto di rilievo all'interno della sterminata attività grafica di Giani. L'esemplare in esame inoltre mostra tutta la raffinatezza della cultura antiquaria del pittore piemontese: in esso sono stati infatti rintracciate puntuali derivazioni dalla pittura antica, come la figura di Psiche, che cita l'affresco con la "Venditrice di Amorini" riscoperto a Gragnano (Na) nel 1756 e quella di Venere seduta, che richiama le figure femminili delle pitture della Villa dei Misteri a Pompei (La tradizione rinnovata 2006, p. 294). La favola di "Amore e Psiche", ispirata dall'opera di Lucio Apuleio "Metamorfosi o l'Asino d'oro" (libri IV-VI), fu molto cara alla cultura neoclassica e in particolare a Giani, che vi ritornò ripetutamente in diverse imprese decorative, seppur in maniera sempre nuova. L'episodio rappresentato nel disegno mostra la vendetta di Venere su Psiche, rea di aver fatto innamorare di lei Cupido, nonostante la fanciulla si fosse recata di sua volontà sull'Olimpo per chiedere perdono alla dea. Afrodite, dopo averla umiliata e fatta percuotere, ne fece la sua schiava, perseguitandola con i compiti più ingrati e sottoponendola a una serie di prove apparentemente impossibili da superare, come separare e ordinare un enorme cumulo di semi diversi, fatica (illustrata dal disegno successivo della serie) in cui riuscì grazie all'aiuto di benevoli formiche
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690249
- NUMERO D'INVENTARIO 02001023
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0