alzata,
ca 1759 - ca 1759
vassoio con fissata una struttura in metallo ad albero dove sono inseriti piattini a forma di conchiglia
- OGGETTO alzata
- AMBITO CULTURALE Manifattura Di Sèvres
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Porcellane
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO P.za Pitti, 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le alzate per ostriche hanno come base un vassoio circolare decorato con mazzetti di fiori policromi. Lungo il contorno un bordo blu 'sfrangiato' ed una filettatura in oro. Le diciotto conchiglie sono decorate solo con una filettatura in blu e sono fissate da un sostegno di metallo che regge le conchiglie è laccato in rosso e imita il corallo. Sven Eriksen ha affermato che, come indicatogli da Pierre Velvet, le quattro alzate attualmente conservate nel Museo delle Porcellane delle Gallerie degli Uffizi rappresentano l’unica testimonianza finora nota e sono da rintracciare nei registri della Manifattura di Sèvres sotto la denominazione di: “Platteaux à huitres avec coquilles”. Pierre Verlet le ha messe in corrispondenza con la seguente descrizione nei registri della Manifattura di Sèvres: “Platteaux huitres avec coquilles”. Secondo gli studi condotti dal Verlet questi registri, il commerciante parigino Poirier comprò nella seconda metà del 1760 quattro “platteaux” e sessantasei “coquilles” decorati con fiori. Ciascun “platteau” costava 42 livres, mentre ogni “coquille” 7 livres e 10 sols, meno una percentuale del 9% che rappresentava lo sconto normale dei rivenditori. Nel 1761 il Poirier comprò ancora due “platteaux” e 35 “coquilles” allo stesso prezzo, acquistando in tutto, tra il 1760 e il 1761, 6 “platteaux' e 111 “coquilles'. Madame de Pompadour, la favorita di Luigi XV, possedeva alla sua morte nel 1764 un “platteaux avec dix huit coquilles” (vedi Jean Cordey, “Inventaire des biens de madame de Pompadour rédigé après son décès”, 1939, p. 62, n. 690). Probabilmente esso proveniva dal Poirier, che infatti era il suo fornitore di porcellane. Il Verlet riferisce che nel 1765 la fabbrica vendette altri quattro “platteaux” e numero 68 “coquilles d'huitres” ad un certo M. Beaujean e che Luigi XVI tra il 1784 e il 1785 comprò un numero di “coquilles” sufficiente per tre o quattro “platteaux”, oggi tutti dispersi. Nonostante non sia stato possibile finora rintracciare riferimenti alle nostre alzate negli inventari di Parma è verosimile che esse siano pervenute a Firenze da Parma nel 1868, insieme con un gruppo di porcellane citate negli inventari. All'Archivio di Stato di Parma è conservata una fattura per quattro alzate che Claude Bonnet acquistò dal Poirier nel 1760, ma in essa risulta un acquisto da parte del Poirier di alzate con 19 e non 18 “coquilles”. Possiamo ipotizzare che per ciascun esemplare fosse stata inviata una conchiglia di riserva in caso di rottura, vista la sua fragilità. La lettera “G” inserita nella marca di fabbrica visibile sotto i nostri esemplari permette di ricondurne l’esecuzione al 1759, mentre il simbolo posto a lato, interpretato come un bastone capovolto o una nota musicale, è da identificare nella sigla del pittore Louis-Jean Thevenet, noto come Thevenet père, che fu attivo dal 1741 al 1777 come decoratore di fiori, prima nella Manifattura di Vincennes e dal 1756 in quella di Sèvres (G. Lechevallier Chevignard, “La manifacture de Porcelaine de Sèvres”, Parigi 1908, p. 117, 140; C. C. Dauterman, “The Wrightsman Collection”, Greenwich 1970, p. 439)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900006067
- NUMERO D'INVENTARIO AcE 857-860
- ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
- DATA DI COMPILAZIONE 1972
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2020
- ISCRIZIONI entro il marchio sotto la base - "C", lettera dataria in blu sotto vernice - a pennello -
- STEMMI sotto la base di ognuno - fabbrica - Marchio - Manifattura di Sevres - rombo con volute esterne, o “L” incrociate, oppure monogramma reale, in blu sotto vernice
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0