Cristo crocifisso
crocifisso,
Susini Francesco (/ 1646)
/ 1646
Il crocifisso in bronzo, è raffigurato "vivente" con il volto sollevato e lo sguardo verso l'alto; il perizoma annodato sui fianchi termina con un panneggio svolazzante a destra. Sulla croce lignea vi è il cartiglio accartocciato in bronzo
- OGGETTO crocifisso
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MATERIA E TECNICA
Bronzo
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ATTRIBUZIONI
Susini Francesco (/ 1646): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il crocifisso, citato dalle fonti e guide antiche, è opera documentata di Giovan Francesco Susini (m. 1646). A Pietro Tacca, statuario di corte dopo la morte del Giambologna (1608), si era in realtà rivolto il committente Don Lorenzo de' Medici che, non avendone accettata l'elevata richiesta di compenso, preferì ripiegare sul più giovane e meno noto Susini. Eseguito fra il 1634 e il '35 (Borea, 1977, p. 72) il Crocifisso venne sistemato nel Coro della Chiesa il 5 marzo di quell'anno. Erano, in origine, previste anche quattro statue, sempre in bronzo, da collocarsi intorno, sulle mensole in pietra tuttora esistenti. Queste non furono tuttavia mai eseguite (Baldinucci). La scelta iconografica del Cristo rappresentato 'vivo' si deve, secondo il Del Migliore, al committente; così ritiene anche G. Lombardi che ricorda come Paolo IV (1555-1559), uno dei fondatori dell'ordine dei teatini avesse proibito la raffigurazione. Vincoli religiosi meno restrittivi legavano invece la produzione artistica della prima metà del Seicento e l'iscrizione sulla nicchia ove è sistemato non può che confermare come tale scelta fosse stata prevista e dunque accettata dai padri teatini stessi. L'invocazione interrogativa del Figlio al Dio Padre ("Quid ultra potuit facere tibi?") non poteva infatti che presupporre la raffigurazione da "vivo". Al prototipo tardo cinquecentesco del Giambologna alla Santissima Annunziata - certo ben conosciuto dal Susini - si sovrappongono qui altri modelli, ormai diffusi sia in pittura che in scultura dal Reni e dall'Algardi, connotati dall'enfasi trionfante del barocco
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900132092
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI cartiglio in alto - INRI - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0