Dio Padre benedicente con angeli, calice eucaristico e colomba dello Spirito Santo
Tabernacolo parietale a frontale architettonico; ha timpano triangolare scolpito con la figura di Dio Padre benedicente a mezzo busto, racchiuso da una cornice ornata da motivi vegetali e da un fregio a ovoli e dentelli; architrave con foglie di alloro e motivo floreale centrale; nella parte sottostante due lesene con capitello corinzio affiancano un vano architettonico visto in prospettiva, con volta a lacunari e due porte laterali da cui si affacciano due gruppi di tre angeli oranti; al centro, sportellino in metallo dorato e sbalzato con la figura di Cristo assiso; al di sopra dello sportello una lunetta presenta un rilievo con due angeli a mezzo busto adoranti il calice eucaristico, sopra il quale discende la colomba dello Spirito Santo; in basso, aggiunta posteriore, una mensola con due volute laterali e al centro lo stemma dell' Ospedale di Santa Maria Nuova sormontato da un cherubino; tra la base e la parte centrale è collocata una fascia con iscrizione a caratteri capitali
- OGGETTO tabernacolo a frontale architettonico
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ATTRIBUZIONI
Rossellino Bernardo (1409/ 1464)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Mino Da Fiesole
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Egidio
- INDIRIZZO Piazza di Santa Maria Nuova, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Documenti pubblicati dal Poggi nel 1903, hanno permesso di attribuire con sicurezza questo tabernacolo a Bernardo Rossellino, dopo una prima errata attribuzione a Mino da Fiesole e di datarlo al 1450, anno in cui si riferiscono i pagamenti effettuati sia allo scultore che a Lorenzo Ghiberti, autore dello sportellino originale, ora custodito nella cassaforte della Direzione dell' Ospedale di Santa Maria Nuova e sostituito in loco da una copia. Nato come tabernacolo, presenta un' aggiunta forse seicentesca (la mensola e la scritta) che testimonia le travagliate vicende logistiche dell' oggetto: infatti, eseguito probabilmente per lo Spedale delle Donne in cui esisteva una cappella, intitolata a Santa Maria Nuova (da qui l' errore della critica che l' ha ritento eseguito per Sant' Egidio, senza considerare che un decennio prima per questa destinazione era stato realizzato da Luca della Robbia il ciborio ora a Santa Maria di Peretola) fu portato a Sant' Egidio nel 1842 e murato a sinistra della porta d' ingresso; dopo altri spostamenti all' interno della chiesa, è nella posizione attuale dal 1948: il ciborio riprende nella forma il precedente tabernacolo del Buggiano in Sant' Ambrogio; entrambi derivano dagli esempi cosmateschi del XIII secolo, diffusi soprattutto a Roma. La presenza degli angeli stanti in preghiera costituisce invece una ripresa da esempi gotici come quello nella cripta del Duomo di Fiesole. A questa ripresa medioevale si unirebbe un linguaggio moderno esprimentesi nel tipo di decorazione, ispirata al ciborio di Luca della Robbia ora a Peretola e a quello di Donatello in San Pietro a Roma. La sottolineata presenza di pecedenti medioevali si colloca, del resto, come precisa caratteristica dello stile di Bernardo, il più deliberamente "tradizionale" tra gli artisti fiorentini del tempo
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900134714A-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0