anello episcopale,

Anello episcopale in oro con zaffiro blu di taglio a tavola e forma rettangolare inserito in castone a colletto quadrangolare. La parte inferiore del castone ospita una decorazione cesellata definita da un orlo smerlato e caratterizzata sui diversi lati da una mitria con infule sormontante una croce, un riccio di pastorale e iscrizioni documentarie

  • OGGETTO anello episcopale
  • MATERIA E TECNICA oro/ sbalzo/ cesellatura/ bulinatura/ incisione
  • ATTRIBUZIONI Merlini Cosimo (1580/ 1641)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le iscrizioni presenti sull'arredo ricordano che l'anello, un tempo usato durante le cerimonie pontificali, fu eseguito nel 1635 su commissione dell'arcivescovo fiorentino Pietro Niccolini, il cui stemma campeggia nella parte inferiore del castone. Egli, nominato canonico della Metropolitana nel 1597, fu poi arcidiacono e vicario generale di Firenze e quindi dal 1632 al 1651, anno della morte, ne rivestì la carica di arcivescovo (cfr. Ceracchini L.G.). Benché la documentazione archivistica non ne rechi traccia, è plausibile che l'anello facesse parte del più cospicuo gruppo di suppellettili, formato da un pastorale (cfr. 09/00349293), una croce pettorale (cfr. 09/00382238), due candelieri (cfr. 09/00348351), un ostensorio ed un calice (questi ultimi due perduti), che venne donato fra il 1636 ed il 1638 dal Niccolini al Capitolo dei Canonici Fiorentini. L'anello era probabilmente accompagnato da un secondo anello, in oro con topazio centrale, ora perduto, ma ancora esistente nel 1798 quando i due anelli risultavano conservati in una cassetta insieme alla croce: il valore totale dei tre ornamenti preziosi - in occasione della stima effettuata sugli arredi salvati dalle requisizioni napoleoniche (cfr. "Inventario d'ori...")- era stato giudicato in venti scudi. Poiché i documenti attestano che l'esecuzione degli altri oggetti donati dal Niccolini va ricondotta all'opera di Cosimo Merlini, è assai probabile che anche l'anello in esame vada attribuito allo stesso autore (cfr. Tarchi R.- Turrini C.). Il Merlini (1580-1641), di origine bolognese, fu attivo nelle botteghe granducali fiorentine dal 1614, dove forse fu chiamato per dirigere i lavori delle principali commissioni e successivamente fu immatricolato nella Corporazione dell'Arte di Por Santa Maria dal 1622 (cfr. "Argenti fiorentini"). I caratteri stilistici dell'anello, sobrio e di buona esecuzione, sembrano del resto confermare l'attribuzione: si nota infatti che la tradizionale struttura dell'oggetto - vicina tipologicamente a quella degli antichi anelli da sigillo (cfr. Abbattista Finocchiaro A.) - è arricchita dalla presenza dei simboli liturgici legati alla carica episcopale (eseguiti a cesello), che trovano stringenti paralleli nella decorazione presente sul pastorale, eseguito certamente dal Merlini
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900625061
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI parte inferiore del castone - 1635 PETRUS/ NICCOLINIUS/ ARCHIEP(ISCOPUS)/ FLOR(ENTINUS) - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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