Chigi Albani della Rovere, Francesco

1881-1953
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  • BIOGRAFIA Francesco Chigi Albani della Rovere nasce a Roma il 4 aprile 1881. Attratto dallo studio della biologia naturalistica, in particolare quella animale, si dedica in maniera privilegiata all’ornitologia, disciplina che approfondisce con studi e ricerche sul campo, entrando a pieno titolo nella comunità scientifica italiana: a partire dal 1903 diventa collaboratore di riviste specializzate e nel 1934 fonda la "Rassegna faunistica". Raccoglie e colleziona un considerevole numero di esemplari, circa 1.650 uccelli, provenienti tutti dalla campagna romana, e donati in seguito al Museo Civico di Zoologia di Roma dal figlio Mario nel 1954. Altra grande passione è la fotografia: a partire dal 1906 è iscritto alla Società fotografica italiana, anche se i suoi esordi fotografici sono precedenti. Sperimenta ed utilizza le nuove tecniche, si dedica all’utilizzo della autocromia, ottenendo importanti riconoscimenti internazionali. Gli viene affidata l’amministrazione della proprietà di Ariccia, e qui concentra la sua attenzione a particolari sistemi di coltivazione dei vitigni. Nel 1914, alla morte del padre Mario, eredita definitivamente la tenuta di Castel Fusano. Chiamato alle armi è aiutante di campo nel comando di artiglieria della IV armata. Nel 1916 ottiene il trasferimento presso Roma come ufficiale addetto alla sorveglianza dei campi di prigionia. Nel 1919 sposa Maria Concetta Torlonia, dalla quale ha due figlie (Olimpia e Flavia Domitella), ed alla morte di questa per un tragico incidente automobilistico, la sorella Anna Maria, dalla quale ebbe altri 5 figli. A partire dal 1930 Francesco Chigi apre l’Osservatorio Ornitologico a Castel Fusano. Dopo la guerra ricopre cariche nella corte pontificia e in numerose istituzioni, continuando ad interessarsi di agricoltura, pesca, caccia ed ornitologia. Scienziato, naturalista, ornitologo ed esperto fotografo, attento alle innovazioni tecnologiche, sperimentatore di aberrazioni, fotomontaggi, tricromie, Francesco Chigi muore a Roma nel 1953 all’età di 72 anni

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