Palazzo del Governo
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DESCRIZIONE
I sotterranei dell'ottocentesco Palazzo del Governo, dopo essere serviti da rifugio antiaereo durante la seconda guerra mondiale, furono adibiti a deposito e tali rimasero fino al 1999, quando l'amministrazione provinciale ne promosse il recupero per la loro destinazione a superficie espositiva. I lavori hanno avuto inizio nel 2002, e son parte della più ampia attività di restauro del Palazzo del Governo, la cui progettazione e direzione, così come quella di realizzazione del museo, è stata affidata dalla Provincia di Benevento, all'epoca proprietaria dell'immobile, all'arch. Vittorio Maria Berruti. L'intervento di rifunzionalizzazione museale del piano seminterrato, inizialmente ben più ridotto con l'obiettivo di dotare la città di un Museo di tipologia conservativa dei pezzi attualmente custoditi nei depositi del Museo del Sannio e non visibili al pubblico né agli studiosi, a seguito dell'acquisita disponibilità di ulteriori superfici, ha potuto virare verso la tipologia produttiva di Museo d'arte contemporanea, con l'obiettivo di contribuire al processo di costruzione nella Provincia di Benevento del polo di eccellenza museale (PEM). La superficie complessiva al piano seminterrato è risultata essere pari a circa 1470,00 m² in luogo dei circa 900,00 m² di progetto comprensivi dell'ingombro della saletta multimediale, oltre 180,00 m² circa per deposito e sala tecnica per complessivi 1550,00 m². L'incremento delle superfici ha coinvolto anche il piano terra, con accesso dal Cortile di via Annunziata con l'inserimento di una buvette e l'ampliamento della libreria con una aggiunta di ulteriori 150,00 m² circa di superfici utili agli originari 300,00 m², per complessivi 450,00 m² circa. Le volte e le mura in tufo o in tufo e pietrame calcareo o, ancora, in tufo e mattoni pieni, sono state lasciate senza intonaco quasi dappertutto. Infatti nel corso dei lavori, a seguito della rimozione degli strati di intonaco esistenti sulle pareti e sulle volte, in molti casi ammalorati e ormai strutturalmente inconsistenti, il progettista ha ritenuto di non procedere alla stesura di un nuovo intonaco bensì di conservare le murature con faccia a vista in modo da mettere a nudo la grana e la tessitura dei materiali: il trattamento dei giunti è stato eseguito con malta di calce additivata, nella cui composizione in luogo di inerti calcarei sono stati utilizzati granuli di tufo di spessore non superiore a mm 1, per conferirle lo stesso colore dei conci. Completa l'intervento la realizzazione della pavimentazione continua in calcestruzzo armato con fibre e rete elettrosaldata e trattamento superficiale in resine, della scala di accesso al piano seminterrato e delle scale di raccordo tra i dislivelli interni, in pietra vesuviana, pannelli di lamiera decapata in ferro a vista e pedate in legno, di pannelli multistrato per il sostegni delle opere e di archi e plafoni in cartongesso per occultare le rete degli impianti di illuminazione, video sorveglianza, antincendi ed antintrusione. Il piano fondale quindi, non più finito con intonaci, ma con esposizione a vista dei materiali costituenti le strutture portanti, vero e proprio museo inconsapevole, da discarica di materiali fognari liquidi e secchi del palazzo e della città, da deposito caotico di ogni tipo di suppellettile, di balle di documenti cartacei delle scuole e della Prefettura, di vespasiani in metallo e cemento, di lastre di pietra, di elementi di arredo lignei quali scrivanie letti e librerie, di tubazioni e materiali edilizi di ogni sorta, accumulati in un secolo di abbandono, si trasforma in contenitore per eventi d'arte contemporanea. [Fonte "Museo d'arte contemporanea Sannio". In Wikipedia. L'enciclopedia libera. Ultima consultazione sito web: 14 aprile 2023, https://it.wikipedia.org/wiki/Museo_d%27arte_contemporanea_Sannio]
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COMPLESSO DI APPARTENENZA
Arcos - Museo d’arte contemporanea Sannio
DOVE SI TROVA
indirizzo Corso Garibaldi, 1 - 82100 Benevento (BN) (BN), Campania