Nel 1957 in seguito a lavori di livellamento di un dosso si misero in luce resti di una villa rustica che fu oggetto di scavo estensivo parziale tra 1957 e 1959. Le strutture indagate si estendevano per 3500mq, ma la dispersione di materiale in superficie e le foto aeree fecero ipotizzare un ulteriore sviluppo del complesso verso sud su un'area di altri 1500mq. L'edificio nella sua prima fase costruttiva risultava composto da un settore principale notevolmente esteso in direzione EO e da un annesso rustico, separati e isoorientati tra loro.Il corpo principale si sviluppava per 100m, delimitato da un muro perimetrale con due aggetti in posizione simmetrica che verso sud sembravano comprendere un blocco centrale articolato in una serie di spazi di diverse dimensioni e in due corpi laterali caratterizzati da spazi più ampi. La presenza di un ambiente con mosaico con decorazioni geometriche a ottagoni e motivi a treccia che incorniciavano scene di caccia e raffigurazioni di animali domestici, e di un vano adiacente con sospensurae, ha indotto a ritenere che nel settore centrale fosso collocata la pars urbana della villa contraddistinta anche da uno spazio porticato. Alla pars rustica dovevano appartenere il settore centro meridionale della villa, il complesso orientale e gli ambienti sud occidentali. Questi ultimi individuati a SO del corpo principale, a circa 15m di distanza,sono costituiti da un ambiente di notevoli dimesioni, affiancato sul lato orientale da un piccolo portico. I numerosi materiali recuperati dal sito documentano un'intensa frequentazione del sito tra I-II secolo d.C., una parentesi di abbandono nel corso del III secolo d.C. e una successiva ripresa d'uso tra III-IV secolo d.C. Nell'ambito della divisione agraria di Fabbrica dei Soci, l'edificio si colloca presso il decumano che delimita a N il lotto agrario di 7x10 actus e risulta perfettamente isoorientato con i limites della divisione agraria stessa