Oratorio di S. Sebastiano (edificio di culto, strutture per il culto)

Costarainera,

I ruderi si trovano abbastanza isolati nella campagna e sono collocati lungo un ramo secondario della antica via "Julia Augusta" che, dal borgo occidentale di San Lorenzo al Mare risaliva il crinale in direzione di Costarainera e Lingueglietta, sede del “castrum”. L'area, che presenta nelle vicinanze terrazze coltivate ad uliveto, mostra segni di manutenzione sulla vegetazione che non intacca, quindi, le murature. Anche l'interno dell'edificio appare pulito e sgombro, ma presenta tracce di scavo realizzato per scopi non chiaramente definibili. I resti dell'edificio sono attribuibili ad una cappella gentilizia dei Lengueglia, a due navate, di cui si conserva parte dell'alzato mentre nulla rimane della copertura. L'accesso avveniva tramite un'apertura posta sul lato lungo settentrionale che si affaccia sul sentiero che scende dalla strada carrozzabile. Il lato corto infatti, che avrebbe dovuto costituire la facciata, si colloca in prossimità di uno sperone roccioso che ne aveva sicuramente impedito tale funzione. In questo punto, l'edificio è quasi completamente crollato; si conserva solo parzialmente una struttura che doveva fungere da campanile. All'interno si conservano ancora gli archi a tutto sesto e le colonne circolari in pietra con base ad unghia che suddividevano lo spazio. La struttura, con le due absidi quadrangolari, è di tipo rinascimentale ma i capitelli cubici riportano ancora allo stile romanico. Questi ultimi, in arenaria, portano scolpiti a rilievo alcuni simboli e figure tra loro diversi (ad es. lo stemma dei Lengueglia, un vaso, la croce latina, due tipi di Chrismon, il più consueto "IHS" e il più raro "XPS") oltre a motivi minori (floreali e a volute). La posizione marginale del'edificio e la dedica a S. Sebastiano hanno fatto pensare ad una possibile funzione "protettiva" del luogo sacro contro il pericolo di pestilenze e contagi. L'esistenza della cappella in questo sito ha anche fatto avanzare l'ipotesi che fosse legata ad un villaggio medievale oggi scomparso (LAMBOGLIA 1970). La muratura è piuttosto informe e approssimativa e molto probabilmente in origine era intonacata. La struttura mostra interventi successivi, forse non da identificarsi con differenti fasi di vita ma solo come opere di restauro conservativo (come ad esempio un contrafforte sul fianco destro dell'abside minore e la presenza in parte della muratura di malta moderna). Uno degli interventi di restauro è documentato anche da una scritta realizzata ad impressione su intonaco che riporta la data 7/7/1953. Sembra che la cappella, forse a causa del suo isolamento, fosse già in stato di abbandono in un momento avanzato del Cinquecento

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