loc. Castellazzo (insediamento tracce di insediamento)

Isolabona, età romana

Il sito è ubicato su un poggio dalle pendici strette e di forma allungata, proteso verso SE, a controllo della media Val Nervia; la dorsale di riferimento è quella che divide il bacino orografico suddetto dalla valle del torrente Barbaira. Per raggiungere il sito, la via più agevole consiste in un tracciato carrozzabile inizialmente cementato, poi sterrato, che si diparte sulla sinistra dalla provinciale della val Nervia, circa un chilometro prima di giungere al comune capoluogo. La sommità del poggio appare come un balcone naturale sulla valle sottostante: il versante occidentale, in particolare, risulta particolarmente scosceso; ciò nonostante tale settore è stato oggetto nel passato di terrazzamenti in parte ancora visibili, che giungono fino alla sommità. Verso SO il versante è invece lievemente più dolce, con presenza di una serie di limitati pianori digradanti verso il corso del Nervi. La vegetazione è costituita prevalentemente da macchia mediterranea, in parte molto folta, con presenza di piante infestanti: la visibilità è pertanto scarsa. Le uniche strutture visibili, oltre ai muretti di fascia citati, sono pertanto due apparenti caselle o torrette edificate a secco, ubicate sul secondo pianoro scendendo dalla sommità verso il Nervia, a controllo della valle. Il sito era stato già ricognito nel 1964 dal Gruppo Ricerche del Museo di Sanremo: il sopralluogo aveva permesso il rinvenimento di un significativo frammento di anfora massaliota, oltre ad anforacei di età romana e medievale. Gli scarsissimi materiali rinvenuti nel corso della ricognizione condotta dall'equipe di Progetto Ponente nel 2004 consistono in anforacei di età repubblicana o primo-imperiale (impasto augitico). Va sottolineata la presenza, nelle vicinanze e lungo lo stesso crinale, di almeno altri due siti di certa frequentazione pre-romana e romana, entrambi nel comune di Isolabona, ossia Monte Olivastro e loc. Veonigi

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