epigrafe di via Cavour, 2 (Iscrizione)

Venafro, post I sec. a.C - ante I sec. a.C

Iscrizione latina conservata in via Cavour, 2, murata capovolta nello spigolo di sinistra della facciata del palazzo Melucci, in alto. Materiale: pietra calcarea. Misure: alt. cm. 59 x 92 x 31. Alt. lettere: 7,5 - 4,3. Testo: C. Aclutius L. f(ilius) Ter(etina) Gallus duovir urbis moeniundae bis praefectus iure deicundo bis, duovir iure deicundo, trib(unus) mil(itum) 5 legionis Primae, tribunus militum legionis Secundae Sabinae L’integrazione è stata fatta sulla base del testo accettato dal Corpus Inscriptionum Latinarum. L’iscrizione, che ricorda la carriera di L. Aclutius Gallus (Devijver, Prosopographia, A 12; Demougin 1992, pp. 34-35, nr. 19), un cursus ascendente di epoca triumvirale, è di grande interesse per la conoscenza della storia venafrana immediatamente precedente l’impero di Augusto. Il primo incarico pubblico svolto da questo personaggio fu la partecipazione ad un collegio duovirale straordinario, istituito per provvedere alla costruzione delle mura urbane: infatti molte città, in questo periodo storico, si dotarono di mura, per fare meglio fronte allo stato generale di timore e di incertezza che le guerre civili avevano generalmente indotto. Si riconoscono, sul monte S. Croce, alle spalle della città di Venafro, molti tratti di mura che si possono attribuire a quest’opera. L’intervento fu certamente collegato alla definizione dell’impianto urbanistico ortogonale, la cui creazione va messa in rapporto con la deduzione a Venafro di una colonia di veterani (deduzione evidentemente precedente quella più nota, effettuata da Augusto): le due operazioni appaiono anche altrove (ad es. a Verona) strettamente connesse. La praefectura i.d. rimanda ad un momento di poco posteriore a tale deduzione, quando la nuova colonia poteva porre problemi amministrativi tali da rendere necessaria la nomina di magistrati straordinari. La successiva carica di IIvir i.d. lascia supporre l’instaurazione nella città del normale assetto amministrativo. Aclutius fu dunque personaggio di spicco proprio nei momenti iniziali della colonia venafrana, alla cui istituzione contribuì ricoprendo cariche sia di contenuto giurisdizionale sia più marcatamente organizzativo e pratico. Più tardi prestò servizio nell’esercito, ricoprendo il tribunato militare prima nella legio Prima, quindi nella Secunda Sabina; quest’ultima è certamente una di quelle che vennero sciolte da Augusto in occasione del riordinamento dell’intero esercito, nel 30 a.C., data che rappresenta dunque il terminus ante quem per la carriera di Aclutius. Questo permette anche di circoscrivere il momento della deduzione triumvirale di Venafro, che andrà probabilmente compresa tra quelle del 40 a.C. Viene così stabilito un preciso riferimento cronologico anche per questa iscrizione, che andrà datata nell’ambito dell’ultimo trentennio del I sec. a.C

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