tomba

Canosa di Puglia, SECOLI/ ARCHI DI SECOLI/ IV a.C.-III a.C fine/ inizio

L'Ipogeo del Cerbero fu interamente realizzato scavando nello strato di argilla. La struttura appare orientata in direzione nord est-sud ovest, con ingresso posizionato a sud. Un dromos a piano inclinato conduceva a un atrio (vestibolo) di forma rettangolare, sul quale si affacciavano quattro camere sepolcrali. In asse con il dromos e il vestibolo vi era la camera principale; a destra e a sinistra del vestibolo si aprivano due celle minori. Le celle, tutte a pianta rettangolare, erano chiuse con massicci lastroni lapidei. In un momento successivo fu aperta una quarta camera sepolcrale sulla parete destra del vestibolo, di piccole dimensioni e dalla pianta trapezoidale. Un fregio figurato occupava l’intera larghezza della parte intonacata al di sopra della porta: si tratta di una scena di deductio ad inferos (il passaggio del defunto alla vita ultraterrena) dominata dalla figura centrale di Cerbero, l’animale mitologico (cane a tre teste) da cui prende il nome l’ipogeo, verso cui convergono vari personaggi che accompagnano il defunto nella processione funebre. A sinistra si riconoscono Hermes psychopompos che guida un personaggio ammantato, probabilmente il defunto, e un guerriero armato di lancia e scudo che trae per le redini un cavallo; quest’ultimo è da identificare come un segno di appartenenza del defunto al rango equestre. A destra del Cerbero, sebbene la decorazione si presenti lacunosa, si riconoscono le zampe posteriori di un altro cavallo e due figure femminili panneggiate, da identificarsi con le familiari del defunto o delle prefiche. Nell’ipogeo, già saccheggiato in passato, non sono stati rinvenuti i ricchi corredi, pertanto risulta complicato attribuire una datazione sicura e puntuale al monumento. Tuttavia, si può ipotizzare la costruzione del primo nucleo della struttura alla fine del IV secolo a.C., mentre la realizzazione della quarta camera con la decorazione affrescata potrebbe risalire agli inizi del III secolo a.C

  • OGGETTO tomba
  • CLASSIFICAZIONE area ad uso funerario
  • LOCALIZZAZIONE Canosa di Puglia (BT) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO presso il Liceo Scientifico Enrico Fermi, Viale Iº Maggio, 58, Canosa di Puglia (BT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La città di Canosa, abitata dall’età del Bronzo (II millennio a.C.) ad oggi, fu prima un insediamento daunio, caratterizzato da nuclei sparsi intorno a un’acropoli (parte alta dell’abitato) centrale; divenne poi alleata di Roma nel 318 a.C. e acquisì lo statuto di municipio nell’88 a.C. A seguito del processo di romanizzazione, l’impianto urbano subì una riorganizzazione, che comportò la realizzazione di un reticolo viario pianificato, in cui si inserirono i quartieri residenziali e gli edifici pubblici. L’abitato fu delimitato da una cerchia di mura ed era attraversato dalla via Traiana. Particolarmente vivace era l’attività economica, legata soprattutto all'agricoltura, alla transumanza e alla lavorazione della lana. In età antonina (fine del II secolo d.C.) la città fu elevata al rango di colonia con il nome Aurelia Augusta Pia Canusium. Questa fase coincise con un grandioso intervento urbanistico, riconducibile alla figura del senatore e mecenate Erode Attico, volto alla costruzione di diverse opere pubbliche (tempio di Giove, l'acquedotto, due edifici termali e un arco lungo la via Traiana). In aree extraurbane, al di là delle mura urbiche, erano ubicati alcuni nuclei funerari ipogeici scavati nel tufo e la più vasta necropoli presso il torrente Lamapopoli, realizzata nel II secolo d.C. e in uso almeno fino al VI secolo d.C. Durante l’età tardoantica, fra il IV e il VI secolo d.C., Canosa divenne capoluogo della provincia di Apulia et Calabria, in cui avevano sede i governatori e la più importante diocesi. L’edificazione di numerosi e importanti edifici di culto, legata agli interventi del vescovo della città Sabino (514-566? d.C.), comportò un nuovo assetto urbanistico del centro urbano. Le tracce della fase daunio-ellenistica (IV-I secolo a.C.) della città sono riconducibili soprattutto alle strutture funerarie ipogeiche, che si svilupparono non solo in aree periferiche, ma anche nelle zone centrali dell'abitato antico, espressione del potere delle aristocrazie locali
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA dato non disponibile
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389176
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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