Area del Cronicario (sito pluristratificato insediamento urbano)

Sant'Antioco, ca VIII a.C - ca I d.C

Con il nome di Cronicario si indica comunemente l’area, adiacente alla Casa di riposo per anziani, ubicata al centro del moderno abitato a circa m 600 in linea d’aria dall’acropoli e dalla necropoli puniche. Il sito restituisce le attestazioni più antiche dell’abitato dell’antica Sulky. La fase più antica di frequentazione restituisce livelli di occupazione neolitica (fine IV-inizi III millennio a.C.) riferibili a un villaggio di Cultura Ozieri testimoniati essenzialmente da materiali ceramici. Attorno ai primi decenni dell’VIII secolo a.C. l’area venne occupata dai Fenici che vi installarono un insediamento costituito da un quartiere abitativo organizzato a terrazze seguendo la naturale pendenza del terreno in senso W-E. I resti delle strutture si inseriscono all’interno di due strade, in cui si conservano ancora i pozzetti per la raccolta dell’acqua piovana, che si intersecano ad angolo retto indicando che il tessuto urbano doveva essere disposto in modo ortogonale. I resti murari individuati permettono di ricostruire una serie di semplici ambienti rettangolari e quadrangolari, continuamente replicati, costituiti da uno zoccolatura di base in pietre di dimensioni medio piccole legate con malta di fango su cui si elevano gli alzati costruiti in mattoni crudi coesi con malta di fango e intonacati con cenere e calce. I pavimenti sono realizzati con terra pressata e compattata con tritume di tufo e argilla. Insieme agli ambienti originariamente coperti sono stati identificati anche spazi aperti, interpretati come cortili, dotati di un pozzo per l’approvvigionamento dell’acqua necessaria agli usi domestici (a circa m 6 di profondità scorre ancora oggi una falda di acqua dolce). Tra gli ambienti indagati, la maggior parte ad uso residenziale, alcuni erano adibiti a impianti produttivi relativi a prodotti alimentari, come sembrano attestare le consistenti tracce di lavorazione e conservazione del tonno e di altri pesci comprovate dai dati di scavo. La presenza di ceramica fenicia arcaica, anche orientale, rinvenuta in quantità considerevole nei vari livelli di vita dell'abitato, unitamente all’associazione con vasellame greco tardo geometrico, consente di inserire Sulky nell'ambito della prima ondata di colonizzazione fenicia dell'Occidente. In età punica l’area mantenne l’originaria funzione abitativa. Successivamente, tra la fine del III secolo a.C. e il I secolo d. C., il sito è interessato dalla presenza di un settore dell’abitato romano edificato ai lati di due strade. Relativi a questa fase sono alcuni ambienti adibiti a uso residenziale, altri a impianti produttivi (prodotti alimentari) e un luogo di culto attestato dal rinvenimento di una statua marmorea femminile panneggiata e di numerosi frammenti di coroplastica riferibili a statuette femminili panneggiate e a protomi muliebri accostabili iconograficamente alla dea Demetra

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