bottega, gioielleria, Gioielleria Carli S.a.s. di Giuseppe Carli & C (terzo quarto XVII)

Lucca, 1665/00/00 - 1665/00/00

La gioielleria mantiene l'arredo del 1831. La sala di entrata adibita alla vendita è arredata con un banco e un tavolo per la vendita, vetrine alle pareti pitturate a damasco, al centro due vetrine poste su due tavoli rotondi, l'illuminazione affidata a due vecchi bracci a gas e al lampadario di cristallo e ottone fine Ottocento, soffitto a volte affrescato all'inizio dell'Ottocento, il pavimento in palladiana. Su tre mensole sono posti tre preziosissimi orologi Impero. In un angolo della sala c'è un terrazzino interno che collega due stanze del piano superiore adibite a magazzino e che prima dell'acquisto del negozio dal Carli, quando via Fillungo era occupata dai fondaci dei setaioli, erano le stanze dove si tenevano le pezze delle sete, rialzate dal piano terra per paura delle frequenti inondazioni del Serchio. Dal terrazzino venivano srotolate nella stanza sottostante per essere mostrate al compratore e consentirgli di controllare che non avessero falle. Attigua alla sala vendita si trova la sala blindata in ferro e legno dipinto come le pareti damascate dove vengono poste le vetrine, ma per i preziosi è stato costruito un apposito caveau

  • OGGETTO bottega gioielleria
  • CARATTERI AMBIENTALI Situato nel centro storico, nella via commerciale principale
  • LOCALIZZAZIONE Lucca (LU) - Toscana , ITALIA
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'oreficeria Carli così come si presenta oggi è stata inaugurata il 13 settembre 1831, ma l'azienda Carli risale al 1665, anno in cui Il capostipite Carlo Carli acquistò la bottega che la famiglia si sarebbe tramandata per dodici generazioni, rappresentata oggi dal figlio dell'attuale proprietario Giuseppe Carli. Carlo Carli aveva appreso in Belgio l'arte orafa. A lui si devono l'incastonatura delle pietre che ornano la croce del Volto Santo e la purificazione della lega per la Zecca della Repubblica di Lucca, di cui divenne consulente ufficiale per la fusione degli scudi d'argento e realizzando una lega più morbida che ovviasse alle facile crepe. Si può supporre con una certa sicurezza che il fondo acquistato dal Carli fosse già un laboratorio per la lavorazione dell'oro come testimonia la presenza di un forzale in pietra, che serviva per la purificazione dell'oro grezzo, allora presente nei corsi d'acqua della Garfagnana, che viene conservato nel negozio e in cui è presente della polvere che è stata analizzata e sembra risalire al 1500. Il figlio di Carlo continuò l'attività e fu l'artefice della Croce di San Pietro Somaldi e lavorò a lungo per il cardinale Gerolamo Buonvisi. Nel 1831 Luigi Carli rinnovò, affidandolo all'architetto lucchese Nuti, il negozio che assunse l'aspetto che oggi conserva, con le vetrine esterne che mostravano i prodotti finiti, non più realizzati su commissione. Con Luigi i gioielli spesso venivano importati da Francia, Svizzera e Germania. Questa novità diede impulso anche ad altri artigiani di seguirne l'esempio. Il negozio Carli divenne così leader nell'oreficeria. Si dice che molti commercianti d'oro di Ponte Vecchio a Firenze si ispirarono al suo negozio per il rifacimento dei locali danneggiati dalla piena dell'Arno nel 1865. L'Oreficeria Carli era frequentata da personaggi illustri come Giovanni Pascoli che si affidò a loro per trasformare le medaglie d'oro vinte nei vari concorsi nella tant sospirata villa di Castelvecchio a Barga. Se dopo due secoli di storia possiamo ammirare il negozio così com'era nel 1831 è grazie a Giuseppe Carli che si rifiutò di obbedire alle intimazioni fasciste (esistono i documenti) che – per una politica di rinnovamento – gli ordinavano di rifare negozio e vetrine in stile moderno. Ma l'autenticità del negozio risultò preziosa anche per il regime fascista se – come è documentato – il 13 maggio 1940 l'unione fascista di Roma, per dimostrare la validità storica degli italiani ai maggiori esponenti nazisti chiese a Giuseppe Carli la documentazione dell'antichità dell'azienda; furono inviate fatture e certificati di cui una lettera ufficiale accesa ricevuta, ma che non furono più restituiti. La fedeltà della ditta Carli si mostrava anche nell'intrattenere rapporti commerciali con i fornitori: i Carli sono i più vecchi clienti al mondo della Zenith che nel 1993 attribuì loro riconoscimenti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901394929
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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