centro storico, di pianura, lineare, agricolo, Sant'Egidio del Monte Albino, Sant'Egidio (denominazione storica, cit. 1794) (X)
Sant'Egidio del Monte Albino,
X
Centro di pianura fondato nel Medioevo. Il patrimonio architettonico locale conserva ancora numerose vestigia. Notevole è l'abbazia di Santa Maria Maddalena in Armillis, realizzata al posto del monastero sorto intorno all'anno Mille e riedificata nel 1771, conserva della precedente fabbrica alcuni affreschi. Pregevole è anche la chiesa di Maria Santissima delle Grazie (fine sec. XVIII), meta di culto mariano; adiacente il Palazzo Ferrajoli della Cappella, probabilmente realizzato in epoca precedente a quest'ultima pur possedendo una veste settecentesca. Palazzo Ferrajoli della Starza. Di epoca anteriore al 1500 il Palazzo Ferrajoli della Fontana, appartenente originariamente alla famiglia Desiderio e, dal 1605, alla famiglia Ferrajoli
- OGGETTO centro storico di pianura, lineare, agricolo
-
CARATTERI AMBIENTALI
Centro della provincia di Salerno posto al margine orientale della pianura campana, nell'area di transizione dalla penisola amalfitana all'agro sarnese, ai piedi del versante settentrionale dei monti Lattari. Appartiene alla Comunità montana Penisola amalfitana e rientra nel vincolo paesaggistico “AREA PANORAMICA COMPRENDENTE PARTE DEL TERRITORIO COMUNALE DI S.EGIDIO DI MONTE ALBINO”
- LOCALIZZAZIONE Sant'Egidio del Monte Albino (SA) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO Via Tenente Ferraioli, Sant'Egidio del Monte Albino (SA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il primo popolamento del territorio si deve agli abitanti di NUCERIA ALFATERNA, fuggiti dalla città distrutta dalle truppe di Annibale. Intorno all'anno Mille i benedettini si stabilirono in un monastero, intorno al quale si organizzò un villaggio; a questo periodo risale il toponimo, scelto dai monaci in ricordo dell'abate benedettino provenzale Saint Gilles, il cui culto era particolarmente diffuso nella zona. Il borgo, donato nel 1100 da Giordano di Capua al monastero di San Trifone di Ravello, divenne parte della diocesi di Nocera nel 1438. L'università di Sant'Egidio, insieme a quelle di Pagani e Corbara fece parte dei casali del dipartimento di "Nocera Sottana" della Civitas Nuceriae, la confederazione di casali che conservava il ricordo della città di Nocera dei Pagani dopo la distruzione subita da Ruggero II nel 1137. Il XVII fu un secolo buio: Sant'Egidio venne colpita da una alluvione nel 1610, dall'eruzione del Vesuvio del 1631 e da un'epidemia di peste nel 1656 che causò la morte di almeno il 35% della popolazione. Nel 1806, in seguito all'applicazione della legge di Giuseppe Napoleone Bonaparte, re di Napoli, sull'istituzione dei comuni, la Confederazione dei casali nocerini fu smembrata e il comprensorio santegidiano fu riconosciuto comune autonomo. Il terremoto del 1980 causò danni rilevanti: in tutto il territorio comunale le unità edilizie danneggiate più o meno gravemente furono 784; molte chiese subirono danni come la chiesa di S. Maria Maddalena in Armillis in cui manifestarono dissesti e crolli parziali
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916387
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
-
DOCUMENTAZIONE GRAFICA
(1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0