centro storico, collinare, San Cipriano Picentino, San Cipriano (denominazione storica, ante 1862/10/23) (I a.C)

San Cipriano Picentino, ca 88 a.C - ca 88 a.C

Il centro storico ha come elemento centrale la Piazza Umberto I. Particolarmente pregevole è la fontana posizionata nella parte est e risalente alla fine del XIX secolo. Il comune è ricco di immobili, appartenuti un tempo a nobili casati come il palazzo Vernieri in via Botteghe e i palazzi Tisi e Giannattasio in via F. Spirito; i palazzi Tisi e Mele in via Luri, palazzo Majello in via Procenzano, palazzo Petrone alla via Vernieri. Il violento terremoto del novembre del 1980 ha compromesso quasi interamente il patrimonio architettonico locale; al centro del paese è sopravvissuta un'interessante villa romana di epoca imperiale mentre nella Chiesa di S. Cipriano V.M., nel corso dell’intervento di restauro dei danni causati dal sisma, sono venuti alla luce testimonianze relative a vecchie chiese realizzate in età cristiana su un vecchio tempio pagano

  • OGGETTO centro storico collinare
  • CARATTERI AMBIENTALI Centro posto a 364 metri s.l.m. alle pendici dei monti Tobenna e Monna, ai piedi del Parco Regionale dei Monti Piacentini. Appartiene alla Comunità montana Monti Picentini
  • LOCALIZZAZIONE San Cipriano Picentino (SA) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Umberto I, San Cipriano Picentino (SA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il toponimo si riferisce al martire cartaginese San Cecilio Cipriano, patrono della comunità, che era conosciuto e venerato nella zona per via dei rapporti commerciali che i mercanti del luogo intessevano con le popolazioni nord-africane. Le popolazioni marchigiane dette “piceni” diedero il nome alla zona situata a destra del fiume Sele e lungo il Golfo di Salerno, l’Agro Picentino per l’appunto, e alla città che fondarono successivamente, cioè Picentia. Come tutti i paesi della zona dei Picentini, San Cipriano deve le sue origini alla distruzione di Picentia intorno all’anno 88 a.C. ad opera dei romani, che provocò la dispersione dei suoi abitanti nei territori circostanti. Le prime notizie relative all'abitato si trovano solo nel XIII secolo in un documento del 1294, nel quale si nominano i fratelli Dommomusco, all'epoca detentori del feudo per concessione del re di Napoli Carlo II d'Angiò. La più antica chiesa dedicata al Santo è citata invece in una fonte ancora più antica, rappresentata da un atto notarile del 1029. Nel 1335 il feudo fu sotto la famiglia dei Cioffi mentre nel 1460 Ferdinando d'Aragona lo affidò al Barone di Santo Mango. Nel 1531, riuscendo a staccarsi dal Principato, San Cipriano costituì la propria libera Università con un governo eletto dalle popolazioni dei villaggi di tale territorio, ne fu approvata la costituzione e nel 1533 fu costruito perfino il palazzo 'della baronia' posto tra l'attuale capoluogo e la frazione alta di Vignale. Altre famiglie che si avvicendarono alla guida del feudo furono i Della Porta e ai Doria-Pamphilj, che lo mantennero fino alla fine del XVIII secolo. Con Regio Decreto del 23 ottobre 1862, il comune di San Cipriano assunse poi l’appellativo di Picentino, per ricordare la deportazione delle popolazioni dei piceni avvenuta nel 269-268 a.C. ad opera di Appio Claudio Rufo. Nel 1929 vi fu aggregato il comune di Giffoni Sei Casali, che recuperò l'autonomia nel 1944. Il terremoto del 23 novembre 1980 causò danni rilevanti: in tutto il territorio comunale le unità edilizie danneggiate più o meno gravemente furono 823; fu gravemente danneggiata la chiesa madre di S. Cipriano Vescovo e danni notevoli furono riscontrati anche nella chiesa di S. Eustachio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916412
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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