centro storico, collinare, Villanova del Battista, Polcarino (denominazione storica, XII-XIV sec.), Villanova (denominazione storica) (XIII)

Villanova del Battista, XIII

Nell’ambito del patrimonio storico-architettonico del paese, più volte distrutto dai terremoti, figura la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta

  • OGGETTO centro storico collinare
  • CARATTERI AMBIENTALI Il capoluogo comunale di Villanova del Battista è situato nell'area della Valle dell'Ufita, sulla cima di un colle; la parte restante della comunità è suddivisa tra gli aggregati urbani elementari di Piani Viscose e Serro Palumbo e un elevato numero di case sparse. È situato a 742 metri sul livello del mare e a 57 km da Avellino
  • LOCALIZZAZIONE Villanova del Battista (AV) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Fornace, Villanova del Battista (AV)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Menzionata per la prima volta in fonti documentarie del XII secolo con il nome di Polcarino, venne annessa in epoca angioina della baronia di Vico e ne seguì le vicende storiche fino ai primi anni del XVI secolo. Rasa al suolo da un terribile terremoto nella seconda metà del Quattrocento, venne ricostruita e ripopolata da una colonia di schiavi slavi, giunti qui per volere di Pietro Del Balzo, signore del luogo. Separata dalla baronia di Vico nel 1515, passò al marchese di Corato e nel 1524 pervenne a Francesco Carafa, duca di Ariano. Nel 1694 fu devastata da un altro terremoto e, una volta ricostruita, assunse l’attuale denominazione. La sua storia non presenta avvenimenti di particolare rilievo e segue quella dei territori circostanti. La chiesa di Santa Maria Assunta fu interamente ricostruita in stile moderno dopo il sisma del 1980: all’interno sono custodite due tele di scuola giordanesca (XVIII secolo), raffiguranti il Battesimo e la Passione di Gesù. Viene chiamata Villanova fino al R. D. 26-10-1862 n. 936, quando viene aggiunto del Battista. STORIA SISMICA: Villanova del Battista negli anni è stata colpita da molti devastanti eventi sismici: nel 1694 il terremoto dell'8 settembre causò il crollo di 30 case e danneggiò le abitazioni rimanenti e le chiese; non ci furono morti. Meno di quarant'anni dopo, nel 1732, un altro sisma causò danni gravi all’abitato: 46 case crollarono totalmente e altre 70 furono gravemente lesionate e rese inabitabili; crollarono la chiesa madre e la chiesa di S. Giovanni Battista; il palazzo baronale risultò sconquassato; non ci furono vittime. I danni furono valutati complessivamente 7500 ducati. Nel ventesimo secolo gli eventi sismici intensi furono molti: nel 1910 in seguito al sisma del 7 giugno la scossa causò notevoli lesioni nei fabbricati, e a località fu inclusa nell’elenco dei comuni danneggiati ai quali erano applicabili i provvedimenti della legge 13 luglio 1910 n.467 a vantaggio delle zone colpite dal terremoto. Nel 1930 si verificarono gli effetti peggiori sul paese: la scossa causò morti, crolli e gravissime lesioni alle abitazioni. Crollò la scuola elementare; nella chiesa di San Giovanni Battista crollò quasi tutto l’interno, mentre la facciata, che rimase quasi integra, riportò molte lesioni tutte inclinate all’orizzonte. I morti furono 166, ossia il 5,9% della popolazione; le case crollate furono 400 e quelle lesionate 200, rispettivamente il 66% e il 33% del costruito. Fra i fabbricati rurali con abitazione permanente situati nel territorio del comune ne furono censiti 29 distrutti e 46 gravemente lesionati. Anche trent'anni dopo, nel 1962 il sisma con epicentro in Irpinia causò danni rilevanti: su 1019 abitazioni censite 107 (10,5%) risultarono danneggiate; di queste la maggior parte con danni leggeri. Infine, nel 1980 il terremoto del 23 novembre causò ancora danni rilevanti: in tutto il territorio comunale le unità edilizie danneggiate più o meno gravemente furono 717. Fu fortemente danneggiata la chiesa di S. Maria Assunta
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916654
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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