centro storico, costiero, religioso, produttivo, Lesina (VII)

Lesina, 662 - 662

Città consolidata caratterizzata da margini fisici naturali e artificiali, situata a nord-ovest rispetto a Foggia. Presenta funzioni di culto, di frequentazione, produttive, artigianali e residenziali. I collegamenti interni sono pedonali e carrabili. Lesina si trova sulla sponda sud-ovest dall’omonima laguna, a 5 m s.l.m

  • OGGETTO centro storico costiero, religioso, produttivo
  • CARATTERI AMBIENTALI Ubicata su una piccola penisola protesa nella laguna omonima, sorge lungo le sponde meridionali di quest’ultima
  • LOCALIZZAZIONE Lesina (FG) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Annunziata, Lesina (FG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo la Vita Pardi, un testo agiografico, Lesina fu fondata dal vescovo di Lucera che in seguito la fece diventare anche sede episcopale. Tale importanza derivava a Lesina dalla ubicazione sulla laguna, che offriva una pesca facile ed abbondante, integrabile con una produzione agricola favorita dalla presenza di piccoli, ma non trascurabili, corsi d’acqua e dalla possibilità di uno sbocco diretto sul mare, mediante approdi lacustri o fluviali. Una prova di tale situazione è offerta dalle frequenti e precoci testimonianze circa l’acquisizione di cospicui beni da parte delle grandi abbazie di area campana ed abruzzese, alle quali si aggiungono ecclesiastici di alto rango e signori longobardi; inoltre, è testimoniata la presenza di mulini ad acqua sin dall’VIII secolo, che insieme con la presenza di peschiere e la conoscenza delle tecniche per la conservazione del pesce denotano un alto livello produttivo del piccolo centro garganico e fanno di Lesina una importante città del ducato di Benevento. L’ascesa di Lesina, nel panorama insediativo del Gargano tra Tardoantico ed Alto Medioevo, è legata alle vicende, note solo attraverso la Vita Pardi, testo agiografico composto tra X e XI secolo da un Radoino diacono della Chiesa di Larino, che videro nel 662 un non meglio specificato vescovo di Lucera riparare a Lesina per sfuggire alle truppe dell’imperatore bizantino Costante II. Secondo il testo agiografico fu proprio il vescovo lucerino a fondare la cittadina lagunare. Questo episodio sarebbe anche alla base dell’attribuzione di una sede episcopale a Lesina; è probabile che i vescovi di cui parla la tradizione non siano altri che i vescovi di Lucera costretti al trasferimento dalla loro città, i quali oltre a riparare, o sostare, a Lesina in diverse occasioni, erano titolari di importanti possedimenti nel territorio lagunare: sono testimoniati, infatti, terreni, un mulino, case, vigne e peschiere appartenenti a vescovi lucerini. L’importanza di Lesina in questo periodo è testimoniata anche dalla presenza del gastaldato, documentata già dal 718, e confermata da due documenti: nel primo, del 944 circa, è espressamente citato il castaldato Lesine, mentre nel secondo, datato 977 si parla del gastaldo Giovanni «commorante de predicta civitate Lesene». Alla presenza del gastaldo, va aggiunta la presenza di giudici e notai in grado di redigere atti ufficiali. Sul finire del X secolo, nell’ambito della «seconda colonizzazione» bizantina, Lesina diviene sede della Turma bizantina cui compete il delicatissimo compito di difendere il confine settentrionale del Catapanato. L’importanza strategica del centro lagunare, porta d’accesso alla Daunia, è confermata anche in seguito, nel 1047, quando Lesina divenne la prima contea normanna. Da questo momento in poi si susseguono come conti Goffredo nel 1085, i suoi eredi, poi nel 1269 Carlo II d’Angiò, nel 1306 Bartolomeo Siginulfo, città demaniale dal 1308 al 1390, donata alla Santa casa dell’Annunziata di Napoli nel 1411, e poi nel 1751 comprata dal principe Placido Imperiale. Nel 1627 venne pesantemente danneggiata dal terremoto e ricostruita all’interno delle antiche muta medievali, oggi completamente distrutte. All’interno del nucleo abitativo più antico sorgono la Chiesa Madre, distrutta dal terremoto e ricostruita e consacrata nel 1691, la chiesa di S. Primiano, anch’essa distrutta dal terremoto e ricostruita nel corso dei secoli, fino alla fine del XVIII, e infine, il Palazzo Vescovile, nell’attuale via Vittorio Veneto. Il Palazzo fu sede vescovile dal 1254 al 1459. A partire dalla metà dell'800 l'abitato ha iniziato a svilupparsi verso l'entroterra, a ridosso del nucleo originario di età medievale. la citta attuale si sviluppa tutta a partire da Piazza Attilio Armando Lombardi, di forma triangolare. Da qui, partono le tre arterie principali della città, lungo le quali sorgono gli edifici di età Contemporanea
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365363
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'