Palazzo Curato

Lucera, 1857/00/00 - 1880/00/00

La facciata, in stile classicheggiante, è realizzata in pietra chiara; è suddivisa in due livelli e scandita da lesene a bugnato al piano terra e e con plinti, basi e capitelli stilizzati al piano superiore. Al piano terra al centro della facciata è collocato il portale monumentale del tipo a protiro, affiancato da due colonne su plinti con base e capitelli stilizzati che sorreggono l'architrave e il fregio decorato con metope e triglifi, che a sua volta sostiene il balcone di rappresentanza. L'arco di ingresso, del tipo a tutto sesto, ha un profilo modanato con chiave di volta a voluta ed è sorretto da colonnine e lesene; le altre aperture sono architravate con conci a bugnato. Il piano superiore è scandito da teorie di finestre e porte-finestre con lesene, trabeazione e da timpani triangolari. Nella parte alta, l'edificio è coronato da un cornicione finemente lavorato con cornice modanata sorretta da mensole e decorazione a dentelli. L'ingresso immette nell’androne coperto con volta a vela affrescata e poi nel cortile interno, dove si colloca la scalinata in marmo che dà accesso ai piani superiori; all’interno del cortile affacciano i terranei che erano adibiti a stalla, rimessa, vani di servizio e la vasta cantina. Sulla volta dell'atrio si nota l'affresco dello stemma del casato: uno scudo in cui campeggia un cuore fiammante, con stella sopra, il tutto sormontato da corona gentilizia. Insegna che si trova ripetuta in due grandi scudi di pietra, sospesi in alto agli angoli del prospetto. Alla parete di controfacciata è addossato un porticato coperto al piano terra da volte a crociera. Al piano superiore corre un ballatoio sorretto da soglia modanata su mensole chiuso da una vetrata in stile Liberty. Dal cortile si accede inoltre al giardino, posto nella parte posteriore del complesso, il quale lo separa dal convento di S. Leonardo. Al primo piano si collocano gli ambienti residenziali e di rappresentanza, riccamente decorati, tra cui trova posto anche una cappella gentilizia. Vari saloni si rincorrono: tra essi quello in stile pompeiano, con specchiere, divani e poltroncine in finto-bronzo e quello in stile Luigi XVI, in oro e colori, detto "salotto degli specchi". Si conserva la sala del biliardo, un tempo fumoir e l’ampia e luminosa galleria, o sala di rappresentanza, o salone, che occupa quasi per intero l’ala del palazzo esposta alla piazza, tutta decorata con stucchi dorati, ricca di tendaggi e di specchiere e affreschi del pittore G. Postiglione, che fu direttore delle Belle Arti di Napoli. I preziosi mobili in stile furono realizzati in acero e noce da esperti artigiani, veri artisti del legno, su disegni di A. Saccone; mentre di Ferdinando Gagliani sono le decorazioni

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