fontana, Fontana del Toro (prima metà SECOLI/ XX)

Nardò, 1930 (?) - 1930

la fontana del Toro è stata realizzata nel 1930 dallo scultore salentino Michele Gaballo e restaurata nel 2021. Addossata ad uno dei muri laterali della chiesa di San Domenico, è totalmente costruita in pietra; nella nicchia centrale troneggia un possente toro, posto sul fianco sinistro, con il muso rivolto verso l’osservatore e con lo zoccolo destro sollevato. Questa immagine lapidea è divenuta simbolo della città: secondo la leggenda popolare infatti, Nardò sarebbe stata fondata lì dove un toro scavando il terreno con lo zoccolo avrebbe fatto sgorgare l’acqua. L’arco centrale è arricchito dalla decorazione che raffigura un altro animale-simbolo dell’acqua; una serie di anguille si stagliano vorticosamente in tortuosi incastri a riempire l’arco, all’apice del quale è inquadrato un cartiglio di forma ovale recante la data di realizzazione della fontana, di piena epoca fascista. Nelle due nicchie laterali sono scolpite simmetricamente due anfore, al di sotto delle quali dai due volti di Medusa zampilla l’acqua che riempie la vasca sottostante. Ai lati dell’intera composizione troviamo in due clipei (cornici tonde), sulla destra un’altra raffigurazione del toro, nella medesima posizione di quella della nicchia centrale, ma con una corona sul capo e un’iscrizione «TAURO NON BOVI» che ci rammenta che si tratta di un toro e non di un bue. Quest’ultima immagine si ritrova spesso all’interno delle chiese neretine. Sul lato sinistro è scolpito il simbolo della Provincia di Lecce, che rimanda anch’esso al tema acquatico, il delfino a testa in giù che morde una mezza luna; antico simbolo della Terra d’Otranto, poi divenuto aragonese, la mezza luna rimanda alla riconquista di Otranto da parte degli Aragonesi che debellarono il dominio turco dal territorio

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