centro storico, montano, Rapone (XII)

Rapone, XII

Il centro, percorso da strette strade di impianto medievale, presenta un’infinità di mascheroni a decoro delle case anche modeste. Sono presenti molti palazzi gentilizi realizzati tra il seicento e l'ottocento, come Palazzo Nicolais e Casa Patrissi. Tra i luoghi di culto del centro storico: la Chiesa madre di San Nicola Vescovo, d'impianto cinquecentesco; la Chiesa di Santa Maria ad Nives, del 1758, a navata unica; la Cappella del Sacro Cuore, costruita come cappella gentilizia dei Carbuti. Ad ovest la Piazza XX settembre con vista panoramica sul territorio circostante

  • OGGETTO centro storico montano
  • CARATTERI AMBIENTALI Rapone si trova a 838 m s.l.m., alla destra del fiume Ofanto
  • LOCALIZZAZIONE Rapone (Potenza) - Basilicata , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Giuseppe Garibaldi, Rapone (Potenza)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il centro di Rapone viene menzionato nel Catalogo Baronum (1150-1168) “et Raponum” ed il toponimo dipende dall’appellativo lucano rappa (Rapolla) con il suffisso -one che può essere collettivo, accrescitivo o anche diminutivo. Le prime tracce della presenza umana nel territorio risalgono al Neolitico ed i ruderi di Rapone vecchio testimoniano l’esistenza di un antico sito, forse già abitato dal VI secolo a.C.. Rapone ha seguito le vicende delle storie degli insediamenti dei Normanni, degli Angioini e degli Aragonesi. Nel XII secolo Rapone compare tra i possedimenti di Gionata di Balvano Conte di Conza. Egli dà in concessione il feudo ad un suo vassallo, Malumventre. In questo periodo il territorio gode di una situazione economica rilevante tanto da contribuire alla richiesta del Re con due militi e cioè quaranta once d’oro, sulle trecentoventi pagate dall’intera vallata. Ancora sotto il dominio degli Svevi, Rapone continuò ad essere una sicura realtà feudale infatti il suo nome compare tra quelli incaricati da Federico II di provvedere alla riparazione del castello di San Fele. Successivamente Rapone diventa proprietà dei Filangieri, tolto a Gionata a causa della congiura da lui operata assieme ad altri signori contro il Re Guglielmo I. Nel 1268, Rapone partecipò alla rivolta ghibellina in favore degli Svevi e contro gli Angioini. Carlo I d’Angiò nel premiare i suoi seguaci, donò loro i numerosi feudi sottratti ai signori che si erano schierati con Manfredi così Rapone nel 1271 insieme a Rapolla, Cisterna e Pietrapalomba, passò a Herveo di Chevreuse. Col tipico sistema feudale dei secoli scorsi, Rapone passò in mano a vari signori, da Giovanni Pipino ai Sanseverino, da Carlo Ruffo a Pietro D’Alemagna, poi fu acquistato dai signori Carafa i quali lo vendettero ai D’Anna che lo governarono fino alla soppressione del regime feudale nel 1806. STORIA SISMICA: il terremoto dell’8 ottobre 1694, con epicentro Irpinia-Basilicata, causò devastanti danni provocando il crollo di gran parte dell’abitato. I terremoti del 14 agosto 1851 e del 16 dicembre 1857 causarono piccole lesioni in alcuni edifici. Molti danni sono stati causati dal sisma del 7 giugno 1910 e Rapone venne inserita nell’elenco dei comuni danneggiati ai quali erano applicabili i provvedimenti della legge 13 luglio 1910 n. 467 a vantaggio delle zone colpite dal terremoto. Per il terremoto avvenuto venti anni dopo con epicentro Irpinia vengono segnalati lievi danni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700204634
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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