Santuario Maria Santissima del Carmelo

CURINGA, XVII metà

Il complesso di Sant’Elia comprende il Santuario, a una sola navata, con volta a botte, il campanile sul lato destro della facciata rivolta a sud ovest, il conventino dei carmelitani e un cimitero sotterraneo. È presente un unico accesso sul lato sud ovest ed è possibile accedere alla chiesa anche tramite la sacrestia, esposta ad est. La chiesa è posta su un terrazzo che domina la piana lametina. Si accede alla zona campanaria attraverso scale in ferro, da una porta posta a destra dell’ingresso. Si accede al luogo di culto da un endonartece che regge, l’area al piano superiore della cantoria, dove è collocato l’organo e da qui si può entrare al sottotetto. Il piccolo nartece è formato da tre campate: una più grande con portone ligneo e due più piccoli con vano aperto. La navata è allungata e sulle pareti archi in stucco, evocano chiaramente la presenza conventuale. Il cornicione sporgente segna una significativa cesura tra la fascia degli archi e quella sovrastante le finestre. In corrispondenza della volta corrono due fasce di finestre, quattro per ogni lato; a est quelle vere, sul lato opposto finte finestre occultate da parte dei corpi dell’area conventuale. Superato l’arco trionfale, l’area presbiteriale è a forma quadrangolare e presenta varie nicchie con statue, su essa s’imposta la cupola circolare inserita su un tiburio ottagonale . L’abside circolare è coperta da una volta , o catino absidale. A ridosso è collocato l’altare maggiore in marmo policromo, sopra un’edicola in cui è riposta la statua lignea della Madonna. I pennacchi sono decorati con basso rilievi ispirati ai quattro evangelisti, mentre gli spai vuoti sono decorati con motivi floreali in stucco. La facciata del Santuario è in stile neoclassico, con tetto a capanna e timpano con decorazioni a rilievo, e presenta, due nicchie simmetriche che contengono la statua di san Simone Stock a sinistra e quella di san Eliseo a destra. Pregevole è la porta in bronzo del profeta Elia opera dello scultore Giuseppe Farina inaugurata nel 1981. Sono identificabili diversi pannelli dove l’artista condensa la storia dei carmelitani a Curinga, le incursioni saracene nel territorio limitrofo, la missione dei frati. Il luogo sacro viene dichiarato nell'«Ordinamento Generale per il nuovo ordinamento dei Santuari in Diocesi» di mons. Vincenzo Rimedio, del 28 agosto 2002: "secondo lo Spirito del can. 1230 è considerato «Santuario dalla pietà e tradizione popolare»". La festa principale si svolge il 16 di luglio. Altre occasioni festive: 6 gennaio; 2 febbraio; le quarant’ore durante la quaresima; sette mercoledì in onore di "Maria SS.ma del Carmelo" con inizio il primo mercoledì dopo Pasqua; 1° ottobre; 15 ottobre; 15 novembre; 13 dicembre. Il Santuario dispone di un conventino adibito a Casa per esercizi spirituali. Salone per conferenze e accoglienza pellegrini con area verde e parcheggio

  • OGGETTO santuario della pietà e tradizione popolare
  • LOCALIZZAZIONE CURINGA (CZ) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Santuario, CURINGA (CZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dati dall’archivio parrocchiale riportano la costruzione del Convento, nel 1629, e successivamente, con la prima pietra posta da mons. Giovanni Tommaso Perrone il 25 ottobre del 1652, quella della Chiesa. I frati carmelitani vi si trasferirono provenienti dal convento di Sant’Elia Vecchio intorno al 1662. Il monastero è divenuto convento della riforma carmelitana di Monte Santo nel 1632 e subì nel corso dei secoli interventi, modifiche e ampliamenti. La chiesa si presentava quasi completamente diroccata qualche anno dopo il terremoto del 1783 e veniva ripristinata tra la fine del ‘700 e gli inizi dell’800. L’organo collocato sulla cantoria venne realizzato da Giuseppe e Rosario Tamburelli nel 1845. Nel 1893, il priore di allora, comunica al vescovo di Nicastro, che era stato eretto un maestoso campanile, costruita un’ampia sagrestia e restaurata un’ala del conventino. Il 02 febbraio 1909, durante la messa celebrata in occasione della festa della “Candelora”, un fulmine entrò nella chiesa fece crollare la cuspide del campanile e lesionò una parete, lasciando i fedeli presenti all’interno della chiesa miracolosamente indenni e senza recare seri danni alla struttura. Il miracolo si ripeté cento anni dopo, il 2 febbraio 2009
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 18-ICCD_MODI_8324170891571
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Pontificia Facoltà Teologica "Marianum"
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA documentazione fotografica integrativa (1)
    documentazione fotografica integrativa (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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