Concerto di campane (Concerto di campane #a cordette# San Pietro di Sturla 1994, bene complesso)

Armando Rocca ed Enrico, detto “Chicco”, Botto, campanari a San Pietro di Sturla, frazione del comune di Carasco in provincia di Genova, suonano il concerto a cinque campane della chiesa di San Pietro con l’aiuto di Roberto Lertora, allievo di entrambi. Armando Rocca all’epoca della registrazione è il principale e il più anziano campanaro della parrocchia di San Pietro ed Enrico Botto, anch’egli attivo presso la stessa parrocchia, è invece il campanaro più giovane. Il concerto è composto da cinque campane intonate in scala di reb maggiore (anche se l’intonazione è molto calante) e nello specifico le campane sono disposte secondo il seguente ordine: “reb”, “mib”, “fa”, “solb” e “lab”. I campanari utilizzano la tecnica #a cordette# e nel corso della registrazione vengono eseguiti sei brani, i primi tre da Enrico Botto mentre i successivi da Armando Rocca di cui l’ultimo brano con l’aiuto di Botto e di Lertora. Il primo brano, senza indicazione di titolo, è introdotto da una breve sequenza musicale che anticipa il carattere e i temi vivaci del brano che è strutturato nel seguente modo: A - B - A - B. I temi A e B vengono in ciascuna sezione ripetuti per due volte. Il secondo brano, che inizia con una breve introduzione musicale, è una riduzione per concerto di campane della canzone “Marina” (00:03:51). Nella versione proposta dal campanaro, viene eseguito prima il tema delle strofe e poi del ritornello, quest’ultimo ripetuto per due volte. “Marina” è un brano del 1959 composto e cantato da Rocco Granata che ebbe un grande e longevo successo sia in Italia che all’estero. Il terzo brano (00:06:57) senza indicazione di titolo è la ripetizione del primo brano eseguito. Inizia a suonare Armando Rocca. Il primo brano che esegue (00:10:14) è senza indicazione di titolo e viene introdotto da una breve progressione musicale discendente. In tempo binario, è composto da due temi organizzati nella seguente struttura: A x2 - B x2 - A x2 - B x2. Il secondo brano eseguito dal campanaro (00:13:39) è anch’esso in tempo binario e propone due temi musicali organizzati come da schema: A x2 - B x2 - A x2 - B x3 - A x2 - B x3 - coda finale. L’ultimo brano (00:17:57), eseguito da Rocca con l’aiuto di Botto e di Lertora, è un salmo con campane #alla romana#. L’uso delle campane #alla romana# è, come per le suonate con #campana a concerto#, una tecnica di esecuzione mista tipica del sistema campanario ligure. Definita in dialetto anche con l’espressione #all’ingránde#, si tratta di una tecnica piuttosto recente nella quale le due campane più grandi, e non solamente la campana grossa come avviene per le suonate con #campana a concerto#, vengono suonate #a bicchiere#; solitamente segna l’inizio della processione di una festa (BIBR: BRIGNOLE & MARINELLI, n.d.). In questa suonata o salmo viene proposto un motivo improvvisato sulle note “fa”, “solb” e “lab” alternato agli interventi prima della seconda campana e poi della campana grossa, rispettivamente in “mib” e in “reb”. La registrazione del concerto è stata realizzata da Mauro Balma il 20 febbraio del 1994

  • OGGETTO Concerto di campane #a cordette# San Pietro di Sturla 1994
  • CLASSIFICAZIONE MUSICA STRUMENTALE
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra i sistemi di suono delle campane in Italia si trova il #sistema ligure#. Fino alla fine del XVIII sec. i complessi campanari liguri erano costituiti da 3 campane ma nelle città, nelle chiese più grandi e nelle Cattedrali si potevano contare fino a 5-7 campane. La tendenza generalizzata nel tempo è stata quella di aumentare il numero di campane, non solo nelle Cattedrali ma anche nelle Chiese di più piccole dimensioni. La tradizione campanaria ligure privilegia l’esecuzione di melodie a campane ferme, o #a carillon# (termine quest’ultimo utilizzato però impropriamente poiché in genere indica le batterie di decine di campane semitonate diffuse principalmente in Paesi Bassi, Stati Uniti, Belgio, Francia e Germania). Altro spazio importante è riservato alle cosiddette #tecniche miste#, ossia quelle che prevedono l’uso di una o due campane in movimento contemporaneamente al suono delle altre ferme. L’uso delle sole campane a distesa o a bicchiere senza accompagnamento musicale delle altre suonate da ferme è da associarsi, prevalentemente, per richiami e funzioni funebri, pur con alcune eccezioni. Ancora fino agli anni ’50 del Novecento si suonava principalmente con il metodo # a corde altrimenti detto #a cordette# (in uso ancora oggi), dato che il numero dei bronzi si fermava in media a 5. L’aumento del numero delle campane portò all’introduzione anche della tastiera e poi, a partire dagli anni ’70, dell’elettrificazione. In generale le campane ferme vengono azionate principalmente in tre modi: #a cordette#, #a tastiera# (con i pestelli) o agendo manualmente sui battagli. I Concerti a 5 campane rappresentavano buona parte dei concerti liguri fino agli anni ’50-’60, soprattutto nei piccoli paesi. Sono tutt'oggi molto diffusi e si suonano ancora #a cordette# concerti fino a 6 campane. La maggior parte è intonata in scala maggiore, alcuni in scala minore. Il repertorio campanario ligure è costituito principalmente da: segnali, suonate #alla romana#, #baudette# e simili, suonate antiche, suonate recenti, lodi religiose e simili, canzoni e canti profani, brani patriottici, ballabili, brani tratti dal repertorio colto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici immateriali
  • LUOGO DI RILEVAMENTO Carasco (GE) - Liguria , ITALIA
  • ALTRA OCCASIONE si
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700377937
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA appunti di ricerca (1)
  • DOCUMENTAZIONE SONORA file digitale (1)


  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0