Stagnatura a mano di un pentolino di rame

XXI

Il ramaio, all'interno del suo laboratorio, esegue la stagnatura di un pentolino di rame. Allo scopo utilizza un'antica forgia a pedale alimentata a carbone che, spiega, risale al 1850 ed è stata usata dal maestro del nonno, dal nonno stesso e quindi dal padre. Con una tenaglia mantiene il pentolino da uno dei due manici e lo posiziona sui carboni ardenti per scaldarlo. Continuando la sua spiegazione, spennella l'interno del pentolino con dell'acido spento con lo zinco al fine di pulire ulteriormente il rame, quindi riposiziona di nuovo il pentolino sui carboni. Con la mano destra prende una barra di stagno e prova a scioglierne un'estremità all'interno del pentolino. Quando il pentolino arriva alla giusta temperatura lo stagno si fonde e con un panno di lana minerale l'artigiano lo distribuisce su tutta la superficie. Infine, cambiando l'impugnatura della tenaglia, immerge il pentolino in un catino contenente acqua per raffreddarlo

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ITINERARI

condividi

dalla rete