Arte della carta filigranata di Fabriano: Saperi intorno la forma vergata con filigrana in chiaro

XXI inizio

“La più antica forma fabrianese che conosciamo del tredicesimo secolo è la #forma# vergata, cioè costituita da tre componenti fondamentali che sono il #telaio# in legno con i suoi #colonnetti# che servono a sostenere il secondo componente della forma che è la #tela# metallica. Il terzo componente è il #cascio#, che è questa cornice rimovibile che ci da la possibilità di contenere l’impasto durante la lavorazione e ci consente di dare il formato al foglio e la grammatura, quindi il peso e lo spessore del foglio. La più antica #forma# che conosciamo del XIII secolo è una #forma# vergata. La forma vergata si chiama così perché è composta fili metallici orizzontali che si chiamano #vergelle#, e fili metallici verticali che si chiamano #catenelle#, le #catenelle# servono ad incatenare le #vergelle# ai #colonnetti# di legno. Questo tipo di #forma# che si chiama vergata ci da, dopo la lavorazione del foglio, il risultato di una carta vergata. Perché questo, perché la carta in generale è l’impronta digitale della forma, dello strumento, per cui, sul foglio visto in controluce, io ritroverò sia le #vergelle#, questo segno in chiaro che si chiama #vergella#, orizzontale, e sia il segno delle #catenelle#, verticali. Quindi, #forma# vergata, carta vergata. Sulla #forma# vergata io posso realizzare filigrane soltanto con filo metallico, che veniva in passato modellato a mano e cucito a mano sulla tela. Nel punto in cui si trova il filo metallico, durante la lavorazione del foglio, essendoci un rilievo, in quel punto l’impasto che si va a depositare sul filo metallico è inferiore rispetto al resto della superficie, quindi in quel punto la carta rimane più sottile, per cui ci da come risultato una filigrana in chiaro” (IPCI_Fabriano_014_A001)

  • OGGETTO arte della carta filigranata di fabriano: saperi intorno la forma vergata con filigrana in chiaro
  • CLASSIFICAZIONE SAPERI
  • LOCALIZZAZIONE Fabriano (AN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La #forma# o #modulo# per la fabbricazione a mano del foglio di carta è l’arnese che i cartai fabrianesi hanno usato ininterrottamente a partire dal 1200, e che ancora usano i cartai del terzo millennio. Il termine filigrana proveniente dall’oreficeria, è un filo metallico di argentana, rame o bronzo modellato a mano con utensili da orafo, cucito a mano o saldato a stagno sulla tela della forma o modellazione della tela velina, impressa preventivamente attraverso un punzone. Con lo stesso nome si identifica il “segno” o “marca” lasciato sul foglio di carta dal filo metallico suddetto durante la fase di feltrazione, più chiaro o più scuro, visibile attraverso il foglio in controluce. La filigrana può essere un disegno distintivo di personalizzazione della carta (filigrane figurative, iscrizioni, stemmi, emblemi o marchi). Esistono varie tipologie di filigrane, in chiaro e in chiaro-scuro. E’ ragionevole credere che i cartai di fine duecento provvedevano personalmente alla costruzione delle primitive forme, ma quando si rese necessario disporre di arnesi più sofisticati probabilmente si formarono artigiani esperti nel lavoro di falegnameria e nell’uso dei fili metallici. E’ evidente che la costruzione della forma richieda l’opera del falegname e dell’artiere identificabile con la figura del #modularo# e, in tempi più recenti, del #filigranista#. Questi artigiani costituiscono una categoria autonoma e separata da quella costituita dai maestri cartai che si servono della loro opera vincolandoli alle esigenze tecniche della produzione cartaia. Solo all’inizio della prima rivoluzione industriale nelle cartiere si allestisce il reparto dei #modulari# e dei #filigranisti#. A Fabriano nel secolo XIX la manifattura cartaria fabrianese si caratterizza per il protagonismo delle ditte Fornari e Miliani che si contendono il primato della qualità, acquisendo pari prestigio riscontrabile nei numerosi premi e riconoscimenti ottenuti nelle esposizioni e mostre nazionali e internazionali. Primeggia la produzione della carta a mano, aumenta la disponibilità delle forme vergate e veline fabbricate all’interno delle cartiere che dispongono di maestri #modulari# chiamati in tempi recenti #filigranisti# per distinguerli dai maestri falegnami che costruiscono il #telaio# e il #cascio# della #forma#. Intorno alla metà dell’ottocento negli stabilimenti sorge l’officina o reparto dei #modulari#. Già nel 1888 il reparto della Cartiera Miliani risulta composto da 4 uomini coadiuvati da 3 donne con funzione di cucitrici che ricevevano una paga a volte uguale a volte superiore ai dipendenti addetti ai tini per la fabbricazione della carta a mano. Nel 1915, invece, il personale addetto ammonta a 12 #filigranisti# e 9 #cucitrici#. In seguito, per completare l’organico del personale dipendente si aggiunge la figura dell’incisore che consente alle cartiere di Fabriano di produrre le filigrane in chiaro-scuro modellato, o artistiche. I primi esemplari si ottennero modellando la tela della forma filigranatrice con punzoni lignei di cui fu maestro lo scultore ebanista David Meloni. Si è passati poi ai punzoni metallici ottenuti con la tecnica della cera persa, infine con l’avvento dell’elettrolisi nei primi del Novecento si è raggiunta la perfezione con l’impiego di punzoni galvanici ricavati dalle incisioni in cera, vere opere d’arte (Castagnari, 2016)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA Straface, Sergio
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 11-ICCD_MODI_2404634122851
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione Fedrigoni Fabriano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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