Arte della carta filigranata di Fabriano: Saperi intorno le innovazioni tecniche. La filigrana

XXI inizio

“La terza innovazione è poco visibile ma importante che è la filigrana. Cioè quel segno che si lascia sulla carta, lasciato sulla carta dal telaio filigranato, che possiamo osservare se poniamo un foglio in controluce che allora serviva ai cartai per denotare la proprietà del foglio. Cioè si sapeva esattamente dal segno riportato sul foglio chi avesse fatto quel foglio. Per cui serviva, anche, a dare più o meno valore a un foglio di carta, in dipendenza dalla maggiore o minore abilità che il cartaio aveva nel fabbricare carta. Quindi, alla filigrana corrispondeva, mediamente, un valore di qualità” (IPCI_Fabriano_018_Y001)

  • OGGETTO arte della carta filigranata di fabriano: saperi intorno le innovazioni tecniche. la filigrana
  • CLASSIFICAZIONE SAPERI
  • LOCALIZZAZIONE Fabriano (AN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’arte della lavorazione della carta si diffonde a Fabriano nella seconda metà XIII secolo, diventando rapidamente il più importante centro di produzione di carta d'Europa. Fabriano diventa la culla dell'arte della carta in Europa grazie a tre innovazioni apportante dei cartai fabrianesi, innovazioni tecniche e artistiche quasi a renderla, da subito, una produzione di tipo industriale: la pila a magli multipli, la gelatina o colla animale e, infine, la filigrana. Il materiale documentario relativo ai secoli XII, XIII e XIV, conservato presso l'Archivio Storico Comunale di Fabriano, consente una ricostruzione parziale e frammentaria degli inizi e della evoluzione che in questo centro delle Marche ha avuto la lavorazione della carta. A Fabriano, in questo scorcio di secolo, la corporazione dei cartai non figura tra le dodici arti che già governano il Comune, e che risultano elencate in un atto pubblico del 1278. Fra queste, le due maggiori che emergono per potenza e dimensioni come organismi politico-economici istituzionalizzati, ormai ascesi al potere comunale, sono quelle dei mercanti e dei lanaioli. L’arte della lana, di cui si conservano gli statuti del 1369 nell'archivio storico di Fabriano, riunisce fin dal XIII° secolo artigiani e personale specializzato nella cardatura, tessitura e tintoria, con un ciclo completo che va dal reperimento della materia prima alla commercializzazione del prodotto finito. Oltre a disporre di una sede propria, i lanaioli possiedono un edificio per il #purgo# dei panni e numerosi locali attrezzati per la lavorazione denominati #gualcherie# o #gualchiere#. Può ritenersi questa l'Arte che dà l'avvio alla fabbricazione della carta. Ipotesi avvalorata dal fatto che la corporazione dei cartai risulta ufficialmente costituita nel 1326, anche se nel 1283 gli atti del notaio Berretta riportano alcuni nomi di cartai fabrianesi. Perciò, è presumibile che questi artigiani, non ancora riuniti in una loro autonoma corporazione, operino in un settore in fase di sviluppo e di sperimentazione promosso dalla stessa arte della lana a cui, in un primo tempo, appartengono per identità di interessi e di colleganza. La specificazione #gualchiera a cincis# o più semplicemente #valchiera# diviene, infatti, il termine più diffuso per indicare il piccolo opificio ubicato presso gli argini del fiume Castellano, oggi Giano, e predisposto per la lavorazione della carta bambagina. L'abilità creativa dei primi artieri favorisce rapidamente la crescita qualitativa e quantitativa della produzione, e perfeziona le rudimentali tecniche di lavorazione a tal punto che nel giro di pochi decenni Fabriano diventa la culla dell'arte della carta in Europa (Castagnari, 2016)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA Straface, Sergio
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 11-ICCD_MODI_8806105032851
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione Fedrigoni Fabriano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

condividi

dalla rete