ispilidore 'e trighinnia (sgranatrice da mais, STRUMENTI E ACCESSORI/ AGRO-SILVO-PASTORALI)
XIX/ XX fine/ inizio
Pietro Laverda (officina)
1876-1930
Attrezzo costituito da una struttura in legno a forma di parallelepipedo sorretta da quattro gambe poggianti su due basamenti lignei orizzontali. Nella parte superiore è presente un'apertura entro cui si infilano le pannocchie che vengono sgranate da un disco dentato azionato da una manovella. Lo sgranatoio è munito anche di un piccolo scivolo nella parte anteriore e di un'apertura nella parte posteriore
- OGGETTO sgranatrice da mais
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MISURE
Altezza: 117 cm
Larghezza: 58 cm
: 76 cm
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CLASSIFICAZIONE
STRUMENTI E ACCESSORI/ AGRO-SILVO-PASTORALI
- AMBITO CULTURALE Produzione Veneta
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ATTRIBUZIONI
Pietro Laverda (officina): progettista/ costruttore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Pietro Laverda (officina)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo della Tecnologia Contadina
- INDIRIZZO Via Deodato Meloni, 1, Santu Lussurgiu (OR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Come sottolinea Laverda (BIBR: LAVERDA 2012) per la lavorazione del mais in Italia erano utilizzati diversi metodi e strumenti. La tipologia di sgranatoio a una bocca come quello in oggetto, piuttosto diffusa nella penisola italiana, consentiva di sgranare una pannocchia alla volta e costituiva l’esito di una lunga evoluzione tecnologica. Il primo attrezzo per la sgranatura consisteva in una lama di metallo arcuata fissata su un cavalletto; in seguito, con l’introduzione del disco dentato azionato a manovella, furono costruiti sgranatoi di maggiori dimensioni costituiti da robusti telai in legno. L’oggetto fa parte della collezione del Museo della tecnologia contadina di Santu Lussurgiu (OR), che testimonia l’impegno condotto in Sardegna dall’Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo (UNLA). A livello nazionale, l’azione dell’UNLA si sviluppò attraverso i Centri di cultura popolare (Ccp), strutture educative per gli adulti affidate a maestri elementari esperti, che dal 1948-49 si diffusero in diverse regioni centro-meridionali, tra cui la Sardegna. Il centro di Santu Lussurgiu, piuttosto apprezzato a livello nazionale, si distinse tra le esperienze regionali per capacità organizzativa e d’azione, svolgendo un ruolo propulsore per gli altri centri (VDC: SantuLussurgiu_VDC_001). Ciò è in larga parte dovuto alla capacità del suo maestro dirigente, Francesco Salis (1923-2007), grazie al quale prese vita, dopo una prima mostra temporanea, la collezione permanente di oggetti e strumenti (VDC: SantuLussurgiu_VDC_002, SantuLussurgiu_VDC_003). Mentre quasi tutti i Ccp sardi chiusero verso la fine degli anni '70 del secolo scorso, il Centro lussurgese, oggi dedicato alla memoria del Maestro, è tuttora attivo, rivestendo ancora il proprio ruolo socioculturale
- TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
- FUNZIONE E MODALITÀ D'USO sgranare le pannocchieSi introduce la pannocchia nel foro superiore della macchina e si aziona la manovella. Le due ruote dentate azionate sgranano la pannocchia. I grani escono lateralmente da una tavola sporgente e inclinata, il tutolo è espulso dal lato opposto
- CRONOLOGIA D'USO sec. XX prima metà
- LUOGO DI REALIZZAZIONE Breganze (VI) - VENETO , ITALIA
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AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Ardu Mauro
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000250033
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
- DATA DI COMPILAZIONE 2013
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0