martirio di San Lorenzo

dipinto, post 1750 - ante 1799

Al centro della scena, incatenato su una graticola di legno, scorciata, è rappresentato san Lorenzo. Ha il volto imberbe, i capelli corti e aspetto di giovane; è vestito del solo perizoma, panneggiato. Con il braccio rimasto libero indica verso l'alto ove sono dipinti una testa cherubica che osserva la scena e un angelo in volo che gli porge la palma del martirio. Dietro la graticola, al centro, stante, è rappresentata una figura maschile matura, barbata, un sacerdote. Indossa ampia tunica panneggiata, fermata in vita; un manto gli copre il capo calvo. Una mano è appoggiata sul fianco e l'altra tiene in mano una statuetta con l'immagine di mercurio avvolto in un mantello con il petaso sul capo e il caduceo in mano. Di fianco al sacerdote, a sinistra, un fanciullo tiene in mano un incensiere. Di spalle, in primo piano, e sulla destra, sono rappresentati due sgherri a torso nudo, l'uno con fiaccola e l'altro intento ad incatenare il santo alla graticola. Sulla sinistra, stante, è rappresentato un soldato con baffi; indossa elmo, lorinca e tiene in mano una lancia ed un'alabarda. Sulla destra alcuni alberi fungono da quinta alla scena. Ampio brano di cielo solcato da nubi sulla sinistra. Cromie in tonalità pastello. [continua nel campo Osservazioni]

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Galliari Bernardino (1707/ 1794)
    Galliari Fabrizio (1709/ 1790)
    Galliari Giovanni Antonio (1714/ 1793)
  • LOCALIZZAZIONE Livorno Ferraris (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è ricordata da varie fonti bibliografiche come opera dei "Galliari di Andorno" (cfr. R. Oresenigo, Vercelli Sacra, Como, 1909, p. 283; A. Baudi di Vesme, Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino, 1966, vol. II, p. 499; Livorno Ferraris, la sua terra, la sua gente, Torino, s.d., p. 46) senza specificare, fra i tre fratelli Galliari, quale sia il probabile autore: Bernardino, Fabrizio o Giovanni Antonio. I Galliari furono principalmente attivi come decoratori e scenografi a Milano, al Regio Ducal Teatro (ora Teatro alla Scala), ad Innsbruck,ove erano stati chiamati per apparati decorativi, a Torino come scenografi del Regio Teatro. I fratelli Galliari, oltre all'attività di scenografi teatrali, si dedicarono anche alla pittura sia ad affresco che su tela; la tradizione vuole che principalmente Bernardino si fosse dedicato a tale settore, compresa la realizzazione di pittura di figura, con una particolare attenzione ad un gusto per il pittoresco, piuttosto che per l'ambientazione architettonica. In qualità di pittori, lo studio dei Galliari operò in Lombardia (Crema, Bergamo, Castellazzo di Bollate; Bogliaco sul Garda; Treviglio) ed in Piemonte (Torino: palazzo dell'Accademia Filarmonica (perduto), Arsenale, teatro Carignano, palazzo dell'Accademia delle Scienze, palazzo Coardi di Bagnasco, chiesa della Consolata, palazzo Valperga di Masino, ecc.; Novara; Rivarolo Canavese; Andorno-Cacciorna, loro paese natale; Biella; Casale Monferrato; Campiglòia; Crescentino; Graglia...) cfr. M. Viale Ferrero, Scenografia, in V. Viale (a cura di), Mostra del Barocco piemontese, catalogo della mostra, Torino, 1963, vol. I, pp. 29-30; R. Bossaglia, I Galliari, in Enciclopedia Le Muse, Novara, 1965, vol. V. p. 160; Baudi di Vesme, op. cit., vol. II., p. 499
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100021900
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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