calice, opera isolata - bottega piemontese (prima metà sec. XVIII)

calice ca 1700 - ca 1735

Base circolare con bordo a fogliame d'acanto rivolto verso il basso, gradino liscio e bombatura a fondo granito sbalzato a medaglioni entro foglie intervallati da cherubini. nei medaglioni, a mezzo busto l'Angelo Annunziante e l'Annunciata e la scritta "AVE GRATIA PLENA"; stelo a tre nodi, due baccellati e sottili e uno piriforme, con baccellature in basso, cherubini e fiori in alto. La coppa, avvitata al fusto, tiene ferma la sottocoppa in lamina traforata, sbalzata a teste di cherubini e fogliame

  • OGGETTO calice
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura
    metallo/ doratura
  • MISURE Diametro: 14.8
    Altezza: 25.4
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il calice è conservato in una custodia di pelle nera con gigli impressi (scheda 01/00031211), insieme ad una patena con marchio posteriore al 1872 (scheda 01/00031202), e che quindi non gli corrisponde. Il marchio d'assaggio che si legge sotto il bordo della base, invece, può essere individuato come appartenenta ad un membro della famiglia Rasetto, forse Pietro Giuseppe (cfr. A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino 1976, tav. I fig. 8 e p. 210), che fu contrassaggiatore alla Zecca di Torino dal 1730 al 1734, oppure il padre Carlo Giovanni, già in carica nel 1716 e già morto nel 1730. In mancanza di dati esterni e del punzone d'argentiere, sono possibili confronti stilistici che permettono di confermare una datazione antro il primo terzo del XVIII secolo. Essi sono con un calice del Tesoro di San Giusto di Susa, databile tra il 1716 e il 1730, esposto alla mostra della Valle di Susa (cfr. G. Romano, in Valle di Susa - Arte e Storia dall'XI al XVIII secolo, Torino 1977, p. 106, OR 42) e un altro analogo, già accostato a questo d G. Romano, nella Chiesa della Misericordia a Carignano (cfr. G. Romano, in Arte e vita religiosa a Carignano, Carignano 1973, tav. 5, cat. 35, p. 89; ID., in Valle di Susa, cit., p.167). Simile ai due esempi per lo schema complessivo, per il disegno della base e del fusto, per le decorazioni e le teste di cherubini fiori e nastri, il calice dell'Annunziata ne differisce per il taglio a cartelle degli specchi della base, e per il traforo del sottocoppa, particolari entrambi che non indicano tuttavia una differenza cronologica, ma se mai costituiscono reminiscenze seicentesche, che, insieme all'assenza di componenti rocaille, confermano la datazione proposta. Nella stessa Parrocchiale esistono altri due esemplari di calice di questo tipo, con differenze minime, e con punzoni non identificabili con certezza attraverso le indicazioni fornite dal Bargoni: cfr. le schede
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100031212
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI entro cartella, sul piede - AVE GRATIA PLENA - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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