calice, opera isolata di Giovara Giuseppe (sec. XIX)
calice
post 1825 - ante 1872
Giovara Giuseppe (notizie Prima Metà Sec. Xix)
notizie prima metà sec. XIX
Base circolare con bordo liscio su cui si protendono le volute che segnano gli specchi del piede e nodi fogliacei in corrispondenza di ciascuno specchio. Su questi ultimi, ornati di fogliame, sono fissati con graffe tre medaglie sbalzate e dorate ovali raffiguranti il busto di Gesù, della Madonna e di S. Giovanni Evangelista. Fusto con le estremità ad anello bacellato e nodo centrale sagomato a forma di vaso, con baccellature e volute che riprendono il motivo della base. La coppa è avvitata al gambo e trattiene un sottocoppa a sbalzo traforatocon motivi di vite e spighe su cui sono incollati tre medaglioni corrispondenti a quelli della base
- OGGETTO calice
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MATERIA E TECNICA
argento/ fusione/ cesellatura/ sbalzo/ doratura
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ATTRIBUZIONI
Giovara Giuseppe (notizie Prima Metà Sec. Xix)
- LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I punzoni dell'Ufficio del Marchio di Torino e dell'argento di secondo titolo corrispondono alla legislazione e regolamentazione in vigore negli Stai Sardi e poi nel Regno d'Italia dal 1824-25 al 1872 (cfr. A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, tav. XII e p. 15 e segg.). Il punzone dell'argentiere, per quanto ne è possibile la lettura, può corrispondere a quello del torinese Giuseppe Giovara, il cui marchio raffigura un'ellisse orizzontale racchiudente le iniziali G e G inframezzate da un'arpa. La sagoma dell'impronto rimasto, con le due lettere G separate da una figura triangolare, può ben adattarsi a quello riprodotto dal Bargoni come marchio depositato dal Giovara nel 1824 (cfr. Idem, cit. fig. G 105, p. 139). Nei documenti dell'Archvio Parrocchiale fino ad ora consultati non si è trovata alcuna menzione del calice in oggetto né del suo non identificato donatore. Non si sa se esso sia stato appositamente commissionato per l'Annunziata o se sia qui pervenuto da un altro luogo. La scritta incisa sulla base ha caratteri grafici abbastanza generici ed è difficile stabilire se essa sia contemporanea alla fattura dell'oggetto o non invece posteriore, anche di parecchi anni. Un elemento che può indurre a restringere la datazione del calice più verso la metà del secolo, e anche un po'prima che non verso il 1872, potrebbe essere l'uso di medaglioni ovali sbalzati, lavorati come pezzi a parte raffiguranti Cristo, la Madonna e S. Giovanni Evangelista. Troviamo infatti medaglioni simili con identici soggetti, ad esempio, in una pisside con marchio Chambery eseguita dall'argentiere Françoia Bovet tra il 1825 e il 1860 (cfr. Orfevrerie en Savoia, catalogo della mostra, s.d., ma 1983, p. 33). Stando al Barogni (cit., 1976, p. 71) il Bovet depositò il marchio nel 1839, per cui la pisside sarebbe collocabile tra 1839 e 1860, indicazione che pare interessante segnalare in rapporto al calice dell'Annunziata al quale questo arco di tempo si confà. Nella stessa chiesa è stata rinvenuta una patena con un marchio d'argentiere anch'esso identificabile come quello del Giovara e che è da ritenersi con ogni probabilità pertinente al calice in oggetto (cfr. scheda n. 0100034528)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034525
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- ISCRIZIONI piede/ esterno - DONO P.G - lettere capitali -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0