CANTO D'AMORE. tre fanciulle abbracciate che cantano
Il gruppo scultoreo è posto su una basamento a sezione rettangolare in legno verniciato nero con iscrizione sulla fronte. Su un prato sono rappresentate tre fanciulle stanti a piedi nudi abbracciate l'una all'altra con il volto sollevato verso l'alto in atto di cantare. La prima a sinistra, con un'acconciatura a trecce ed un braccio sollevato, indossa una camiciola plissettata con scollo quadrato, sopra un giacchetto trattenuto da lacci incrociati e quattro bottoni, gonna con ampio grembiule annodato a vita. Quella al centro con i capelli lunghi fissati dietro la nuca, indossa una camicia con bordo decorato, collana con grosso pendente circolare ed ampia gonna. La terza che porta una mano al petto porta una camicia con le maniche rimboccate al gomito ed una collana di perle; con l'altra mano tiene sollevato un lembo della gonna, lasciando vedere la sottogonna
- OGGETTO gruppo scultoreo
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MATERIA E TECNICA
legno/ scultura/ verniciatura
terracotta/ modellatura/ incisione
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ATTRIBUZIONI
Barbella Costantino (1852/ 1898): scultore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Francesco Borgogna
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Borgogna già Ferrero
- INDIRIZZO Via Antonio Borgogna, 4, Vercelli (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo scultore, Costantino Barbella (Chieti, 1852 - Roma, 1925), formatosi all'Accademia di Belle Arti di Napoli, fu in stretto contatto con il pittore abruzzese Francesco Paolo Michetti e con Gabriele d'Annunzio che ammirò particolarmente il gruppo "Canto d'amore", esposto all'Esposizione di Napoli nel 1877, e con il quale divenne famoso. Barbella si dedicò quasi esclusivamente alla scultura di genere in terracotta, bronzo e marmo, raffigurando temi paesani con personaggi abruzzesi e scene di vita quotidiana caratterizzati da un accurato realismo. Sue opere sono conservate presso la Galleria d'Arte Moderna di Roma, la Pinacoteca di Chieti ed al Museo di Capodimonte. Numerose sono, data la notevole fortuna incontrata, le repliche di "Canto d'Amore", tra le quali si segnnalano una versione in terracotta presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma e una in marmo nel Palazzo del Governo di Pescare, l'opera venne anche fusa in bronzo nel 1886 ed esposta anche in questa forma (Ceschi P. voce Barbella Costantino, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 6, Roma, 1964, pp. 149-150; Vicario V. Gli scultori italiani dal Neoclassicismo al Liberty, vol. I, Lodi, 1994, p. 63; Panzetta A. Costantino Barbella comprimario dell'ottocento italiano, in "Rassegna Dannunziana", anno X, n. 21, 1992, pp. XXIII-XXVII; Panzetta A. Scultura Italiana tra XIX e XX secolo, Bologna, 1997, pp. 16-27)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico non territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100174308
- NUMERO D'INVENTARIO 29
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- ISCRIZIONI sulla base in legno/ a sinistra/ a pennello in bianco - Canto d'amore - Barbella C - corsivo - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0