sovrapporta, serie - ambito piemontese (secondo quarto sec. XVIII)

sovrapporta, 1732 - 1735

Le sovrapporte si compongono di una cornice inferiore ornata da motivi decorativi sagomati a giorno, sormontata da un ampio spazio rettangolare che nell'allestimento definitivo sarà completamente rivestito di specchi. Le lastre saranno posizionate sotto raffinate cornicette ed intagli raffiguranti un monogramma, al momento non ancora decifrato, con corona. Le parti lignee sono tutte dorate

  • OGGETTO sovrapporta
  • MATERIA E TECNICA vetro a specchio
    legno/ intaglio/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa della Regina
  • INDIRIZZO Strada Comunale Santa Margherita, 79, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le due sovrapporte, identificate dai numeri d'inventario 33.10E e 33.14E, sono coerenti con gli altri arredi del gabinetto, risalenti al secondo quarto del XVIII secolo. Nel gabinetto cinese n. 33, l'unico non definito "alla China" nell'inventario del 1755, non c'è traccia di un'unica regia complessiva riscontrata invece negli altri gabinetti della Villa. In effetti "sulla parete est la grande specchiera e le sovrapporte sono inserite a fatica e con uno scasso, se pur piccolo, nell'intonaco per far posto alle cornici; sulle pareti in alto sono presenti listelli per la tappezzeria a due quote diverse" (C. Mossetti, "I Gabinetti di Villa della Regina. Modelli e confronti", in L. Caterina e C. Mossetti, a cura di, "Villa della Regina. I Il riflesso dell'Oriente nel Piemonte del Settecento", Torino 2005, p. 132).Per i monogrammi presenti sui manufatti, diversi da quelli presenti sulle specchiere angolari dello stesso gabinetto, importanti per il riconoscimento della committenza, Eugenio Olivero ipotizzò l'identificazione con <> (cfr. E. Olivero, "La Villa della Regina in Torino", Torino 1942, pp. 24-25). Secondo Angela Griseri la "doppia cifra coronata" potrebbe fare riferimento alla coppia reale Carlo Emanuele III e Polissena Cristina d'Assia, "inserita in una tipologia tipica degli anni 1740, per opera dell'Alfieri, seguito dal Tavigliano" (cfr. Angela Griseri, "Un inventario per l'esotismo. Villa della Regina 1755", Torino 1988, p. 45 n. 97). L'ipotesi è confermata da Cristina Mossetti, secondo cui le cifre, sciolte come <> nell'inventario del 1755, sono da riferire a Carlo Emanuele III e Polissena regnanti (1730-35) (C. Mossetti, "I Gabinetti di Villa della Regina. Modelli e confronti", in L. Caterina e C. Mossetti, a cura di, "Villa della Regina. I Il riflesso dell'Oriente nel Piemonte del Settecento", Torino 2005, p. 131 figg. 14, 132). Le etichette prestampate con iscrizione relativa a Villa della Regina furono apposte nel periodo di gestione dell'Istituto Nazionale delle Figlie dei Militari e secondo Stéphane Garnero risalirebbero agli eventi bellici del Novecento, quando gli arredi sarebbero stati smontati e posti "in salvo in depositi temporanei" (cfr. S. Garnero in Cristina Mossetti, a cura di, "Villa della Regina. Diario di un cantiere in corso", Torino 1997, pp. 114; 116-117 n. 11). Tale ipotesi rimane ancora da chiarire, anche perchè gli arredi fissi dell'attigua sala, n. 32, rimasero in situ anche durante i bombardamenti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100206425
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI retro, in alto, al centro - Villa della Regina/ Istituto Figlie Militari su etichetta rettangolare prestampata in nero -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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