pregadio, opera isolata di Palagi Pelagio, Chiavassa Giovanni (secondo quarto sec. XIX)

pregadio, 1834 - 1834

Sul piano rettangolare, si imposta uno zoccolo sul quale poggiano due montanti a sezione circolare, uniti nella parte alta da una ghirlanda semicircolare dorata, composta di rose, margherite, ortensie, foglie di vite ed alloro, bacche. Ai montanti sono applicati due reggicandela in bronzo dorato a forma di puttino alato nascnmte da un cespo di foglie. Quattro gambe a sezione circolare poggianti su sostegni a parallelepipedo digradanti. In basso al centro c'è l'inginocchiatoio a ribalta, apribile grazie ad una maniglia in bronzo; all'interno è rivestito in tessuto dipinto con fiori, melograni ed un uccello variopinto simile ad un pavone

  • OGGETTO pregadio
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ intarsio/ tornitura/ impiallacciatura in acero
    METALLO
  • ATTRIBUZIONI Palagi Pelagio (1775/ 1860): disegnatore
    Chiavassa Giovanni (notizie 1834-1835): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'ideatore dell'opera è l'architetto bolognese Pelagio Palagi, che, nel gennaio del 1833, ricevette da Carlo Alberto l'incarico di soprintendere all'arredo del castello di Racconigi, coadiuvato da diversi collaboratori. Dal momento che Palagi si affidò ad artefici diversi, non è semplice distinguere gli esecutori materiali. L'arredamento della stanza fu in parte realizzato tra 1834 e 1835 dall'intagliatore Giovanni Chiavassa, che aveva bottega a Parigi in Rue st. Claude. Presso la Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio di Bologna, è conservata una lettera, datata 8 febbraio 1834, in cui il progettista fornisce suggerimenti all'esecutore riguardo la realizzazione del mobilio (Colle E., Il mobile Impero in Italia. Arredi e decorazioni d'interni dal 1800 al 1843, Martellago (VE) 1998). Esistono ancora alcuni progetti di Palagi relativi al pregadio in cui si notano leggere variazioni nella realizzazione dei portacandele pensati a quattro luci, ma realizzati poi a lume unico. Al testo di Colle si rimanda, inoltre, per un'immagine del pregadio con l'inginocchiatoio aperto. Come si evince dalla descrizione dell'inventario del 1955, il tessuto di rivestimento è stato sostituito in epoca recente
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100207484
  • NUMERO D'INVENTARIO R 6562
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI in azzurro - XR 890 - numeri arabi - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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