motivi decorativi floreali

orologio da mensola 1850 - 1870

Basamento a parallelepipedo a due ordini sostenuto da quattro appoggi a dado. Sul piano del basamento poggiano quattro colonne tortili con base su plinto, e capitello, sormontate da un architrave con cornice aggettante e cimasa modanata. Il meccanismoo dell'orologio occupa lo spazio tra le colonne. Ore in caratteri romani in nero, due fori di carica e due lancette ad occhio sul quadrante, circondato da una cornice lobate.Decoro a perline attorno al quadrante. Decoro a losanghe e ovuli alternati, sulla cornice de quadrante. Lo stesso motivo si ripete sulla parte anteriore del pendolino sormontando da un decoro a forma di lira, delimitata da due delfini. Decori con vasi, fiori, tralci vegetali intarsiati sul lato anteriore del basamento e dell'architrave. Filettature sul lato anteriore

  • OGGETTO orologio da mensola
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ doratura
    legno/ intarsio
    METALLO
    SMALTO
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esemplare viene acquistato nel luglio 1815 per la "camera da letto di S.M. la Regina" del Castello di Moncalieri dall'orologiaio di S.M. Charles Martina, nell'ambito di una fornitura di ben 11 orologi ed è facilmente identificabile nel "pendulo grande [...] con due figure al fianco in bronzo antico rappresentanti le Scienze, piedistallo di marmo di porfido guernito in bronzo dorato, disopra un lume egiziano con due teste d'aquila che portano due fiamme per caduna testa, custodia di cristallo, piedistallo in bosco", pagato L. 2.200 (cfr. ASTO, Sezioni Riunite, Fondo Real Casa, Casa di S.M., Registri Recapiti, 1815, IV, vol. 6, p. 1378). Documentato nel Castello di Moncalieri dagli inventari del 1860, 1879-1800 (nn. 497 e 2990, nella Galleria dei Gobelins) e 1909 (n. 672, camera da letto della principessa Maria Letizia di Savoia-Napoleone), perviene poi a Palazzo Chiablese dove è registrato nel 1961. Le due statue, simboleggianti lo studio, derivano da un modello realizzato nel 1780 da L. S. Boizot (1745-1809) che ebbe grande fortuna negli anni successivi, come documenta J. Ramon Colon de Carvajal, Catalogo de relojes del Patrimonio Nacional, madrid 1987, nn. 45, 47, 75 (cfr. A. Paolino, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988, scheda 34, p. 166). La forchetta a invito è particolarmente precoce per l'epoca, a meno che non si tratti di un rifacimento di alcuni decenni più tardo. Di Duboc, detto il Giovane, per distinguerlo da un più anziano familiare, probabilmente il fratello, si sa soltanto che fu attivo da 1800 al 1817 (cfr. G. Brusa, in Ibid.).L'iscrizione a stampa "6813" è in colore rosso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100216176
  • NUMERO D'INVENTARIO 6813
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI sulla platina posteriore - 5283 - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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