paesaggio con battesimo di Cristo

dipinto, ca 1650 - ca 1670

Tela rettangolare dipinta in cornice lignea dorata del secondo quarto del XIX secolo, decorata con modanature alternativamente lisce e ad ovuli. Vi è rappresentato il Battesimo di Cristo in contesto paesistico: al centro del quadro un fiume si snoda dal primo piano verso lo sfondo, fra un alto albero a sinistra e un promontorio roccioso a destra; in primo piano Cristo, i piedi immersi nelle acque del fiume, riceve il battesimo da Giovanni Battista, in piedi su alcune rocce alla sua destra. Altre figure maschili nell'atto di entrare in acqua a sinistra della tela

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 72 cm
    Larghezza: 105 cm
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Rosa, Salvator
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
  • INDIRIZZO via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è documentato nelle collezioni sabaude di palazzo reale a Torino dal 1754: è registrato all’interno della seconda camera dell’Appartamento degli Archivi Particolari nella “Descrizione delle pitture, sculture et altre cose piu notabili del Real Palazzo e Castello di Torino” del 1754 e nella Camera del Beato Amedeo in Palazzo Reale nell’inventario topografico redatto per volontà di Carlo Felice nel 1822. Entrambi gli inventari lo citano come opera di Salvator Rosa. Segnalato quasi sempre come autografo (cfr. Baudi di Vesme 1899, p. 148, Ozzola 1908, p. 168, Pettorelli 1924, p. 44, Gabrielli 1971, pp. 220-221, La Galleria Sabauda. Guida al secondo settore 1991, p. 53), il dipinto è indicato per la prima volta come opera di un imitatore di Rosa da Francesco Gamba nel 1884 (p. 68). È Luigi Salerno nel 1963 a classificare il quadro come “debole copia” dell’originale del pittore napoletano, firmato, conservato a Glasgow, Art Gallery and Museum, e datato 1650-1655 ca. Nel confronto fra i due dipinti, l’autografo di Glasgow si caratterizza per una vibrazione luministica più animata, con contrasti chiaroscurali mobili che conferiscono alla composizione un tono più drammatico, assente nella tela della Sabauda dominata da una certa staticità atmosferica e compostezza di insieme. Anche le figure, piuttosto fugaci e abbreviate, non risultano all’altezza dell’autografia del pittore, e convalidano la catalogazione del dipinto come opere di bottega. Le dimensioni originali della tela sono state falsate nel 1823-24, quando il restauratore Pietro Righini ampliò la tela ai lati e nella parte superiore per farne il pendant di una veduta di Campo Vaccino (cfr. Failla 2005 e prescheda OA di Sofia Villano). Una replica autografa del dipinto di Glasgow è conservata a Greenville (SC), Bon Jones University Collection (cfr. The Bob Jones University Collection of religious paintings, Greenville, Bob Jones university, 1962, v. I pp. 139-140)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100351292
  • NUMERO D'INVENTARIO 825
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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