Monaca dell’ordine della SS. Annunziata in preghiera davanti al crocifisso

dipinto, post 1700 - ante 1749

In primo piano, sulla destra, è rappresentata una figura femminile di religiosa in preghiera. Porta un velo sul capo, con soggolo, indossa una tonaca con scapolare. Su di esso, in corrispondenza del petto è applicato un ricamo policromo rappresentante la scena dell’Annunciazione. La monaca è seduta presso un tavolo, sul cui piano è appoggiato un cuscino ornato di passamaneria e fiocchi, ove è adagiato un libro aperto, tiene le mani giunte, lo sguardo, di profilo è rivolto verso sinistra, in basso. In questa parte della tela, poggiante sul medesimo piano, è raffigurato un crocifisso da tavolo in legno con basamento tronco conico. Posteriormente, in secondo piano, si intravede la parte terminale, cuspidata, di un secondo oggetto, forse una corona chiusa. Parete di fondo di colore bruno, neutra, sulla destra, un tendaggio panneggiato funge da quinta alla scena. La tela è posta entro una cornice di luce e formato rettangolare, in legno intagliato e verniciato. Tipologia a cassetta; battuta liscia, fasce interna ed esterna modanate

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 77.5 cm
    Larghezza: 59.3 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’abito indossato dalla religiosa corrisponde pienamente a quello utilizzato dalle monache dell’ordine della SS. Annunziata, più comunemente note come turchine: tonaca bianca con scapolare e mantello azzurri. Il ricamo sul petto con l’ordine dell’Annunziata sottolinea la dedicazione dell’ordine fondato a Genova da Maria Vittoria De Fornari Strata (1562-1617), beatificata nel 1828, che ebbe formalmente origine nel 1604. Vari monasteri sorsero nel corso del XVII secolo in Francia e nel 1676 Maria Vittoria Orsini Borghese, vedova del principe Marcantonio Borghese, nipote di Paolo V, fondò un monastero in Roma. La maggior parte degli istituti venne soppresso durante la rivoluzione francese e poche sedi furono riaperte con la Restaurazione. Un monastero di monache turchine esisteva anche in Torino, fondato per volontà di Carlo Emanuele I, su sollecitazione del francescano beato Claudio di Torino (m. 1658), non lontano dal santuario di devozione mariana della Consolata, ma mancano studi sulla presenza dell’ordine nello stato sabaudo soppresso durante la fase di governo napoleonico. La figura, priva di particolari contrassegni che ne permettano l’identificazione con un personaggio storico, ben difficilmente può essere ricondotta a un membro di casa Savoia, poiché mancano, nella rappresentazione, specifici elementi che richiamino alla dinastia, né si conoscono, dalla storiografia, principesse sabaude particolarmente legate a questo ordine. Inoltre, anche le iscrizioni sul retro non forniscono ulteriori elementi per riconoscere il personaggio effigiato, né di poterlo riconnettere all’ambiente torinese e piemontese.La tela, di cui si ignora la provenienza, venne acquistata nel 1924 circa da Umberto II di Savoia, come suggerisce un’iscrizione presente sul retro dell’opera. Molto probabilmente, il principe di Piemonte fu colpito dalla raffigurazione, sullo scapolare della religiosa, dell’iconografia dell’Annunciazione, cara a casa Savoia, e per questo acquisì il dipinto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399324
  • NUMERO D'INVENTARIO R 1428
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 1428 (giallo) - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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