Ritratto di Vittorio Amedeo II di Savoia-Carignano

dipinto, post 1763 - ante 1775

Il personaggio è rappresentato stante, a tre quarti di figura. Il corpo quasi frontale e il viso di lieve tre quarti; lo sguardo rivolto verso l’osservatore. Porta una parrucca con fila di boccoli al di sopra delle orecchie. Indossa camicia, jabot e marsina aperta dell’uniforme dell’esercito del Regno di Sardegna, profilata da galloni in filo d’argento e fascia di velluto, presenti anche sul paramani. Sul petto è appuntata la placca dell’ordine della SS. Annunziata, il cui pendente del collare compare al di sotto della marsina aperta che lascia vedere anche il petto di corazza e un’alta fascia stretta alla vita. Una mano poggia sull’elsa della spada, inserita nel fodero. In primo piano, a sinistra, si intravede il piano di una console sulla quale poggia il tricorno, trattenuto dalla mano del principe. Sfondo neutro di colore scuro; sulla sinistra, una tenda drappeggiata. La tela è posta entro una cornice, in legno intagliato e dorato, di formato e luce rettangolare. Tipologia a gola. Battuta perlinata; fascia centrale liscia, fascia esterna ornata in pastiglia com minuto motivo floreale stilizzato. Al di sotto, al centro, è affissa, a mezzo di due barre metalliche, una targa rettangolare in in legno intagliato e dorato con iscrizione identificativa del personaggio

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 89.5 cm
    Larghezza: 68.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’esistenza di una collezione iconografica della dinastia dei Savoia-Carignano e dei suoi rami collaterali, è attestata a partire almeno dall’inventario redatto nel 1838 che riportava nella Sala di Ricevimento a sinistra di quella di accesso al secondo piano del castello la presenza di diciotto ritratti di principi e principesse di Carignano, muniti tutti di cornice in legno dorato con ornati in pastiglia e dotata di targa con l’iscrizione per il riconoscimento dell’effigiato. Questa tipologia di cornice è ancora riconoscibile in parte delle opere pittoriche esposte nella stanza 22. Lo stesso assetto è testimoniato nel successivo inventario del 1850, con l’incremento dei ritratti di Carlo Alberto e Maria Teresa di Toscana e di due tele di maggiore formato per i capostipiti, Maria di Borbone e il principe Tommaso, e poi nella Guida alla residenza di Giuseppe Casale, pubblicata nel 1873, dove si registrava anche la presenza, in questa stessa sala, dei ritratti dei più recenti esponenti del casato. La tela rappresenta Vittorio Amedeo II di Savoia, quinto principe di Carignano. Nacque a Torino nel 1743, figlio di Luigi Vittorio e di Cristina Enrichetta d’Assia-Rheinsfeld, sorella della regina Polissena. In onore del nonno e dei cugini, prese un nome proprio della dinastia regnante. Sposò nel 1768 a Oulx la principessa Giuseppina di Lorena Armagnac. Dalla loro unione nacque Carlo Emanuele, sesto principe di Carignano. Fu comandante in capo della Marineria, luogotenente dell’esercito sardo. Morì a Torino nel 1780. Tra le sue sorelle si deve ricordare la principessa di Lamballe, ghigliottinata durante la rivoluzione francese. La tela è inserita in una cornice che rientra tra quelle esposte nella serie dinastica allestita in castello e attestata dall’inventario del 1838, come conferma anche la presenza dell’iscrizione entro cartella rettangolare. Poiché il principe mostra il collare dell’ordine dinastico dell’Annunziata, di cui venne insignito da Carlo Emanuele III nel 1763, la sua esecuzione, per caratteri di stile coeva alla vita del personaggio, deve essere senza dubbio collocata dopo tale data. Considerando il volto giovanile, si può collocare entro la metà dell’ottavo decennio del Settecento. Il discreto livello della resa fisionomica e di resa dei caratteri dell’abbigliamento, ha fatto ipotizzare alla critica che si possa trattare di un artista piemontese affine ai modi dei due fratelli Duprà, professionisti attivi per la corte sabauda dalla metà del Settecento, e forse derivi da un prototipo di ritratto ufficiale di maggiore qualità esecutiva da loro eseguito. Per i caratteri stilistici complessivi, si potrebbe anche ipotizzare l’intervento di altre personalità attive a corte negli anni Sessanta del XVIII secolo come il figlio della Clementina, Fedele Clementi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399415
  • NUMERO D'INVENTARIO R 6309
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, al centro - R 6309 (giallo) - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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