Ritratto di Amedeo di Savoia-Saint Rambert

dipinto, post 1591 - ante 1610

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, di lieve tre quarti, con taglio poco al di sotto della spalla. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta i capelli corti con la fronte scoperta. Indossa una gorgiera e una armatura di cui si vedono gli spallacci e il petto di corazza ornati da bande cesellate che presentano un decoro a girali vegetali. Al collo pende il collare dell’ordine della SS.ma Annunziata. Sfondo neutro di colore bruno. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e dorato. Tipologia a gola; battuta liscia. Fascia interna modanata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 65 cm
    Larghezza: 51 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Pur in assenza di indicazioni visibili sul fronte e retro della tela, forse in base a raffronti con altre opere oppure con il sostegno di qualche iscrizione o etichetta a oggi perduta, nell’inventario redatto da Noemi Gabrielli alla metà del Novecento, il personaggio rappresentato nella tela in oggetto venne riconosciuto in Amedeo di Savoia, marchese di San Ramberto e di San Germano nel Bugey, figlio legittimato di Emanuele Filiberto e di Lucrezia Proba, miliare al servizio Carlo Emanuele I e luogotenente generale della Savoia. Sposò Ersilia Asinari di San Marzano. Fu insignito del collare della SS.ma Annunziata nel 1576. Da un punto di vista stilistico, l’opera si può collocare, verso la fine del XVI secolo, inizio del successivo, anche per i caratteri della moda (la golilla e l’armatura) con cui il personaggio è effigiato, sebbene non si possa escludere che l’esemplare sia una più tarda (secolo XVIII) replica di un prototipo eseguito intorno agli anni Ottanta-Novanta del Cinquecento. La tela è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale. L’allestimento della Galleria cosiddetta dei ritratti, collocata nel padiglione di levante con prosecuzione nell’attigua galleria dei cardinali, è attestato nell’inventario stilato da Noemi Gabrielli all’inizio del sesto decennio del Novecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399555
  • NUMERO D'INVENTARIO R 5585
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 5585 (giallo) - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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