La sosta. paesaggio con sosta di cacciatori

dipinto, post 1776 - ante 1799

Dipinto a olio su tela dotato di cornice lineare dorata. In un paesaggio che si sviluppa verticalmente fra quinte vegetali, figure di cacciatori a piedi e a cavallo scendono verso il primo piano, compiendo una sosta presso un ruscello. Sullo sfondo sono presenti alcuni edifici

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Cignaroli Vittorio Amedeo (attribuito): pittore
  • LOCALIZZAZIONE Alessandria (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La relazione storico-artistica compilata per la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoantropologico del Piemonte dal funzionario storico dell'arte Daniele Sanguineti nel 2003 ricostruisce come il dipinto facesse parte di una serie eseguita da Vittorio Amedeo Cignaroli, composto da altri tre pannelli verticali e da uno di più ampia larghezza (asta Christie's Roma 2419/16, lotti 463, 466, 467, 468), secondo una tipologia dimensionale riscontrabile nei pochi cicli conservati di questo genere, con impercettibili discrepanze di misura fra le varie tele, dovute al loro inserimento originario in vani a parete al di sotto di cornici in stucco o in legno scolpito, come nel caso dei dipinti di Palazzo Barolo a Torino. Le cinque tele comparvero insieme alla Mostra del Barocco Piemontese del 1963 come prestito coerente dalla collezione torinese del commendatore Simeone Colombo, e vennero attribuite a Cignaroli con una proposta cronologica alla seconda metà del Settecento per confronto con la serie analoga e un poco più tarda delle Cacce di Stupinigi (Mostra del Barocco Piemontese, catalogo della mostra, Torino 1963, vol. II, schede 333-337, pp. 110-111). La vendita Christie’s del 2002 ha smembrato questa unità, nonostante la volontà dell'Ufficio piemontese di far apporre il vincolo all’intera serie. La tela che raffigura una sosta di cacciatori presso un corso d'acqua è assegnabile ad una fase matura dell’attività di Vittorio Amedeo Cignaroli, paesaggista ampiamente impiegato dalla corte sabauda e dalla nobiltà torinese. Secondo Sanguineti, nella tela si trova “quel gusto per la rappresentazione degli svaghi indifferentemente richiesta per gli arredi delle ville collinari e suburbane e per i palazzi di città” e un impiego di uno schema unitario di quinte arboree che asseconda il formato verticale” che assicurava “altissimi esiti nell’ottenimento da un lato di una piacevole varietà di composizione, dall’altro di una unitarietà atmosferica nella fusione dei toni profondi della vegetazione con i lievissimi cieli azzurrati” (cfr. Relazione storico-artistica allegata al campo FNT)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100408566
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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