il Redentore; gli Evangelisti e i padri della Chiesa

dipinto, ca 1520 - ca 1520

La volta del coro, esapartita, ha raffigurati rispettivamente nella vela anteriore un volo d'angeli (visibili due); San Marco con un manto verde smeraldo, con alla destra il leone, e come tutte le altre figure seduto su un monticello contro un fondo azzurrino. Una caduta dell'arriccio in basso lascia vedere una precedente decorazione ad archetti pensili. Nella lunetta sottostante è dipinto Sant'Ambrogio nel suo studio, seduto, e con lo staffile in mano, il piviale dorato con risvolti argentei. La vela a fronte è la più lacunosa, saffigura San Matteo in diaologo con l'angioletto, è privo della testa ma ha un vigoroso, irregolare atteggiamento di torsione verso sinistra assai poco rispondente ai canoni compositivi classicisti, i colori alterati e sporchi, con infiorescenze di sali, tendono al bruno ed al verde marcio. La lunetta sottostante raffigura San Girolamo seduto nello studio, barbato, con un ampio mantello rosso e veste verdastra. Nella vela di centro è dipinto Cristo Giudice, sulle nubi, impetuoso con il manto violetto svolazzante, i capelli rossi contro un fondo di cielo azzurro e rosato. La lunetta sottostante è occupata dalla natività di diversa mano. A sinistra del cristo è dipinto San Giovanni; sotto Sant'Agostino che legge

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Francesco d'Assisi
  • INDIRIZZO Piazzetta San Francesco d'Assisi, Brescia (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi, scomparsi sotto una volta a botte costruita da Rodolfo Vantini nel 1938-41, riapparvero nei restauri del 1920. Già il Morassi scriveva: "molto frammentari: mancano le teste a Giovanni e Marco e tutto uno dei dottori. Pitture di vigorosa monumentalità, indubbiamente di Girolamo Romanino". Lo stesso confonde però i contributi specifici portati dalla periegetica locale. mentre il Faino non cita gli affreschi del Romanino e, come l'Averoldo ricorda solo quelli del Rama nel presbiterio "in quattro spazi", lo stesso fa il Paglia. Il Maccarinelli invece ricorda: "a fresco li santi quqattro Evangelisti che abbelliscono il volto del coro". Lo stesso anche il Carboni: "la tavola principale...ed alcune figure fatte a secco sotto la volta del coro, tutto è di Romanino", ed il Brognoli. Il Sala specifica utilmente:"nel presbiterio gli affreschi, Rama. I dipinte nell'abside e la tavola ad olio, sono opere di Girolamo Romanino". Il Nicodemi parla di dipinti di cui "restano solo tracce". La datazione di questi affreschi è messa al 1520 dal Panazza e attorno al 1520-25 dalla Ferrari
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300092345
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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