Sant'Ugo e l'apparizione di Gesù nell'ostia (parete destra)

dipinto murale, 1659 - 1659

Personaggi: Sant'Anselmo; Sant'Ugo. Figure: angeli

  • OGGETTO dipinto murale
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Cane Carlo (1615/ 1685): esecutore delle quadrature
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa della Certosa delle Grazie
  • INDIRIZZO viale Monumento, 4, Certosa Di Pavia (PV)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nonostante qualche sporadico riferimento a Carlo Carlone, gli affreschi della seconda cappella di destra sono oggi per lo più attribuiti a Carlo Cane, autore anche della decorazione della sesta cappella di sinistra. Accanto al Cane lavorò un pittore tedesco, Carlo d'Ur, menzionato nel manoscritto dell'Ambrosiana: "1659: l'istoria è di Carlo d'Ur e Carlo Cane". Secondo Pesenti (1968), gli angeli sono di Carlo Cane, probabilmente autore anche dell'Elemosina di Sant'Anselmo, mentre la Messa di Sant'Ugo, di qualità inferiore, sarebbe di Carlo d'Ur.||Il riquadro principale della parete destra rappresenta appunto l'apparizione di Gesù Bambino nell'ostia durante la celebrazione della messa da parte di Sant'Ugo, vescovo di Lincoln (la mitria vescovile è poggiata a terra). Il Santo è accompagnato dai suoi tipici attributi: il calice, qui rappresentato davanti al Bambino sulla mensa dell'altare, e il cigno bianco, che sempre lo seguiva e non lo abbandonò mai fino alla morte. E' da notare che all'interno della decorazione della cappella grande rilievo viene dato al calice: esso è rappresentato sia nella appena citata messa di Sant'Ugo sia nel paliotto dell'altare, tra le mani del Santo morto trasportato alla tomba dai certosini (terzo riquadro). Un ultimo elemento da rilevare nella scena è il tappeto, di derivazione orientale, che sembrerebbe presupporre da parte del pittore la conoscenza dei prodotti che arrivavano dall'Oriente sul mercato veneziano. Un ulteriore indizio in tal senso viene dal turibolo alla veneziana retto dal monaco certosino a sinistra del riquadro principale. Sopra la messa, un gruppo di angeli assiste al miracolo. L'isolamento degli angeli in un riquadro autonomo trova un precedente nel dipinto di analogo soggetto della cappella Acerbi dell'Annunciata nella chiesa di Sant'Antonio Abate a Milano, opera di Giulio Cesare Procaccini (A. Spiriti, comunicazione orale).||Le quadrature, solitamente attribuite al Valletta, sono state recentemente assegnate (A. Spiriti, 2008) a Giovanni Ghisolfi, che le avrebbe realizzate dopo il viaggio compiuto a Roma
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300702317-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 2011
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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