Volto di Cristo
Il monumento si trova nel piccolo cimitero di Acqualunga, alla fine del vialetto centrale, sulla destra. Esso è così strutturato. La base è costituita da un cubo di cemento. Su di esso si sviluppa la stele, leggermente rastremata verso l'alto, composta da lastre marmoree. Sulle sue 4 facciate è il lapidario con i morti nelle guerre nazionali e l'epigrafe dedicatoria del 1919. Le lastre litiche sono trattenute in alto da un capitello marmoreo a sezione quadrata che funge altresì da base per una piccola Croce di Cristo aguzza in marmo. All'incrocio dei bracci è applicato un piccolo tondo (diametro 15 cm) in bronzo che ritrae a sbalzo il volto di Cristo con la corona di spine. Sempre sul frontale della croce è applicato un piccolo tripode in bronzo per la luce votiva, a funzionamento elettrico. Tre lastre del lapidario sono riservate ai 16 morti nella Grande guerra, in ordine cronologico di decesso; la lastra posteriore, invece, è per i 4 morti nel conflitto 1940-1945. Per tutti i deceduti è specificato: cognome, nome e data di morte; per due morti nel conflitto 1940-1945 si precisa anche il grado. Per ognuno vi è (o era) una foto in porcellana con cornice in bronzo
- OGGETTO monumento ai caduti a stele
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ fusione
CEMENTO
Marmo
PIOMBO/ FUSIONE
PORCELLANA
- AMBITO CULTURALE Ambito Bresciano
- LOCALIZZAZIONE cimitero pubblico
- INDIRIZZO Via Cremona, Borgo San Giacomo (BS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento fu inaugurato in un giorno imprecisato del dicembre 1919. La cerimonia fu piuttosto raccolta, intimistica. Parlarono solo il parroco ed il sindaco (Acqualunga era allora Comune autonomo); niente oratori ufficiali. Di questo piccolo monumento è da segnalare oltre "all'acribia del dolore", che portava a specificare sotto i volti dei defunti il luogo e la data di morte, la raffigurazione di Cristo o del suo volto, non molto comune nei manufatti commemorativi nel Bresciano censiti in questa campagna di catalogazione. Si segnala, infine, un lapsus sul monumento. Questo riporta fra i deceduti RECAZZIOLA Battista. Il cognome corretto è REGAZZOLA, come si evince da una lapide-cenotafio della famiglia Regazzola, conservata lì vicino - molto interessante sotto il profilo socio-antropologico, caratteristica per il suo stile naif - e che racconta nei dettagli la triste storia di questo fante del 207° reggimento: catturato nello sfondamento germanico di Tolmino, rimpatriò dalla prigionia il 21-12-1918 e si spense a 28 anni nell'ospedale di Verona un mese dopo per gli stenti patiti. Fonti e bibliografia: Da Acqualunga. Inaugurazione di un monumento ai caduti, "Il Cittadino di Brescia", 31-12-1919
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303274940
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- ISCRIZIONI frontale - AI / PRODI ACQUALUNGHESI / CADUTI / PER UNA PIÙ GRANDE ITALIA //[fotografia] / GATTI GIUSEPPE / OSPED. CAMP. 25-7-915 // [fotografia mancante] / ROSSINI GIOVANNI // [fotografia] / CERUTI STEFANO / S. MICHELE 21-10-915 // [fotografia] / SIMONINI FAUSTINO / OSPED. 6-11-915 // A / PERPETUA MEMORIA / IL / COMUNE DI ACQUALUNGA / POSE // - capitale alto-basso - a caratteri applicati in piombo - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0