tabernacolo, elemento d'insieme di Bonazza Antonio (sec. XVIII)
Tabernacolo costruito su tre piani. Il piano inferiore è a forma di tempietto poligonale, con gli spigoli enfatizzati da pilastrini quadrati, con trabeazioni simmetrica alla base; sulla facciatella anteriore si apre la portella aurea, sormontata da un cherubino bronzeo; il passaggio con la parte intermedia è segnata da una mezza corona bronzea (che un tempo sorreggeva la tendina); la quale precede anche l'incavo curvilineo sul cui pavimento poggia il crocefisso. La seconda sezione è in forma di sinuosa e flessuosa cupola, per l'esposizione dell'ostensorio, sorretta da volute che partono dai pilastrini e culminano in riccioli dal morbido intaglio, dai quali pendono bronzetti dorati a forma di festoni di fiori e di frutti. L'apertura ad arco è sormontata da una coppia di cherubini bronzei. Sulla sommità del cupolino si innesta un fastigio a forma di corona ovale polilobata dal cui bordo pendono minuti stendardi ornate di nappe; dalle costolature rilevate di questo coronamento del tabernacolo zampillano sbuffi di cherubini. La croce conclude l'opera
- OGGETTO tabernacolo
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ doratura
marmo bianco di Carrara/ scultura
ottone/ cesellatura
ottone/ sbalzo
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ATTRIBUZIONI
Bonazza Antonio (1698/ 1763)
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Pietro Apostolo
- INDIRIZZO Via Papesso, 12, Cologna Veneta (VR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Per le sculture delle Cappuccine della bottega dei Bonazza, abbiamo le date esecutive precise desumibili dal manoscritto "Vita della serva di Dio Monaca Geltrude Cappuccina morta Badessa del Venerando Monastero di Cologna" del 1792. Il badessato di Geltrude costituisce un periodo di grande sviluppo di quest'istituzione, sia per l'espansione edilizia che per l'affermazione religiosa e culturale. Geltrude rimane continuatamente in corrispondenza epistolare con altre consorelle, tra cui suor Lucrezia Grimani, sorella del doge Pietro, superiora delle Dimesse di Padova, che fa da tramite con gli scultori Bonazza, i quali avevano bottega nella stessa contrada delle Dimesse. Il 19 novembre 1734 il tabernacolo è già ordinato e prima del 18 dicembre 1735 il tabernacolo e i due angeli arrivano al monastero in due arrivi separati. I bronzetti dorati pendenti risultano ordinati sempre a Padova più tardi. Geltrude si affida a Lucrezia Grimani per ottenere quel "tabernacolo nuovo" di prestigio e che doveva concorrere in bellezza con quello del Sacramento in Duomo. Sia le parti marmoree che i bronzetti devono essere attribuiti alla mano di Antonio Bonazza, come attesta il confronto con l'altare del Sacramento
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico non territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500128449-3
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Verona Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Verona Rovigo e Vicenza
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0