I santi Giacomo maggiore e Antonio di Padova, una monaca clarissa e l'arcangelo Gabriele. I santi Giacomo maggiore e Antonio di Padova, una monaca clarissa e l'arcangelo Gabriele
polittico dipinto
1345 - 1360
Barisini Tommaso Detto Tommaso Da Modena (1325-1326/ Notizie Fino Al 1368)
1325-1326/ notizie fino al 1368
La piccola tavola reca nella cuspide san Gabriele arcangelo e sotto sant'Antonio da Padova, a cui una monaca clarissa offre un ostensorio, e san Giacomo Maggiore. L'abito dell'arcangelo è impreziosito da piccole decorazioni. Sant'Antonio è raffigurato giovane e magro, con un volto dolce e signorile dalla carnagione scura; nella mano sinistra regge il crocifisso. San Giacomo porta il bastone da pellegrino con la staffa a tracolla, un manto rosso ciliegia, costellato di conchiglie. La cornice è lineare e semplicissima e fa un tutt'uno con la tavola, che certamente era inserita in una cornice molto più ricca e articolata
- OGGETTO polittico dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a tempera
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ATTRIBUZIONI
Barisini Tommaso Detto Tommaso Da Modena (1325-1326/ Notizie Fino Al 1368)
- LOCALIZZAZIONE Museo di Castelvecchio
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola, che costituiva l'ala superstite di un piccolo dittico o trittico, appartenne alla collezione veronese di Luigi Bordoni. Nel febbraio 1819 Saverio Dalla Rosa, che la riteneva opera di Giotto, ne proponeva l'acquisto al conte bresciano Teodoro Lechi, ma senza alcun esito (Guzzo 1995-1996). Fu invece acquistata nel 1844 da Andrea Monga nel corso di vendita all'incanto di quel che rimaneva della quadreria. Considerata opera di scuola veronese del XIV secolo (Vignola 1911; Avena 1914), della cerchia di Altichiero (Sandberg Vavalà 1926) fu attribuita a Tommaso da Modena da Coletti (1932) e da allora tale paternità non è più stata messa in discussione. Le vasti ali aperte di san Gabriele che seguono i lati della cuspide sono una cifra stilistica derivata da Vitale da Bologna: si possono confrontare in proposito i due angeli reggicortina dell'affresco staccato in Santa Lucia a Treviso. Le note qualità di concretezza e caratterizzazione di Tommaso da Modena si fanno evidenti nelle figure dei santi: sant'Antonio è raffigurato con il crocifisso per evidenziare la sua attività di predicatore e di convertitore, secondo l'immagine pubblica del santo; san Giacomo è rappresentato secondo le fonti iconografiche spagnole del X secolo che privilegiano la leggenda della missione evangelica del santo in Spagna; la monaca clarissa è una presenza reale e storica. L'estrema accuratezza nella resa delle figure e dei panneggi, nelle ombre degli incarnati, nei particolari dei volti, la dolcezza del modellato, l'affabile naturalezza avvicinano quest'opera ad altre realizzate da Tommaso negli anni della sua maturità, trascorsi a Treviso (1348-1358). L'artista ha eseguito molti altaroli, dittici e trittici di dimensioni simili a questo; si può confrontare san Giacomo con il san Palmazio nel trittico firmato da Tommaso a Karlstein, del 1360 (Brenzoni 2010)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500715124
- NUMERO D'INVENTARIO 147
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- ISCRIZIONI sul retro - B.M -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0