Crocifissione. Crocifissione
tabernacolo
ca 1338 - ca 1338
Daddi Bernardo (notizie 1320/ 1348)
notizie 1320/ 1348
La tavola costituiva lo sportello destro di un tabernacolo. Raffigura il momento immediatamente successivo alla morte di Gesù sulla croce: le pie donne e san Giovanni evangelista si stringono in un gruppo compatto sul lato sinistro sorreggendo la Madonna che si accascia fra le loro braccia, Maria Maddalena è inginocchiata ai piedi della croce con un devoto; a destra in primo piano si trova invece il centurione, mentre alle spalle di quest'ultimo un gruppo di soldati osserva la figura di Gesù sulla croce. In alto sono raffigurati quattro angeli, tre dei quali raccolgono il sangue che esce dalle ferite di Cristo. Negli angoli della parte superiore sono dipinti due profeti in tre quarti di figura
- OGGETTO tabernacolo
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a tempera
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ATTRIBUZIONI
Daddi Bernardo (notizie 1320/ 1348)
- LOCALIZZAZIONE Museo di Castelvecchio
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola fu rubata nell'agosto 1957. Dopo il furto, sembra che all'inizio degli anni sessanta il dipinto si trovasse a Roma, presso Bertolani (Boskovits 1989). In fotografie anteriori al suo trafugamento appariva con la sua cornice originale, parzialmente perduta in basso e lungo il lato sinistro. L'autografia daddesca del dipinto, riconosciuta da Offner e quindi ribadita da Berenson risulta unanimemente condivisa dalla critica successiva, mentre il dibattito si è concentrato sui problemi della cronologia. Nella "Crocifissione" è riconoscibile lo stesso schema compositivo delle "Crocifissioni" di Firenze (Museo Horne, n. 43; Biblioteca Berenson; Galleria dell'Accademia, n. 8563; cfr. Offner, 1934, pls. I, XXX, XXXII), Worcester (già collezione Smith; cfr. Offner, 1934, pl. XXXIII), Londra (Courtauld Institute Gallery; cfr. Offner, 1958, pl. IV) e Edimburgo (Offner, 1934, pl. XXXIV). Le affinità più strette sono riconoscibili con la "Crocifissione" dell'Accademia di Firenze, da cui il dipinto in esame si discosta per alcune piccole varianti, di Siena (1336), e soprattutto, perché orientano la datazione, di Edimburgo e Londra del 1338 (Chiodo 2010)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717462
- NUMERO D'INVENTARIO 155
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- ISCRIZIONI su cartiglio - Hic est Ih(esu)s / Naççarenus / Rex Iudeo(rum) -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0