Salomè con la testa del Battista

dipinto ca 1600 - ca 1610
Donise, Zeno (verona, 1574-1611/1616)
Verona, 1574-1611/1616

Pittura ad olio su pietra di paragone

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA pietra di paragone
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veronese
  • ATTRIBUZIONI Donise, Zeno (verona, 1574-1611/1616)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Roverella
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Roverella
  • INDIRIZZO via Laurenti 8/10, Rovigo (RO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, per via del supporto in pietra di paragone (estratta soprattutto nel veronese, quindi molto usata dagli artisti locali), è stata attribuita a Felice Brusasorci. Anche se il soggetto è “Salomè con la testa del Battista”, la fonte iconografica riconosciuta da Lucco (1985) è il celebre “Ritratto di Laura Dianti” di Tiziano, datato 1523 circa, conservato presso la collezione Kisters a Kreutzlingen (Svizzera). Lo studioso sottolineava che la cessione del dipinto del Vecellio da parte di Cesare d’Este all’imperatore Rodolfo II nel 1599 non rappresenta un’obiezione, poiché esistono numerose copie antiche (ad esempio, quella alla Galleria Estense, inv. R.C.G.E. 57). L'artista del quadro Silvestri – che potrebbe essere un veronese di primo Seicento – si può forse riconoscere nel poco noto Zeno Donise (Verona, 1574-1611/1616). L’artista – a cui si riferiscono una quindicina di pale d’altare nel veronese – fu uno degli imitatori di Brusasorci in chiave conservativa e meno manierista e divenne maestro di Giovanni Battista Pellizzari, attivo nel rodigino. La ricchezza nella decorazione dei vestiti e lo stile particolareggiato, infatti, ricordano esiti quali le opere veronesi della seconda metà del primo decennio del Seicento, tra cui l’ “Incoronazione della Madonna e Santi” e il “Miracolo di San Martino vescovo di Tours” del 1605 (quest’ultima firmata e conservata nella Chiesa di San Martino a Povegliano Veronese). L’interesse per la luce – e dunque anche forse per gli effetti di chiaroscuro derivanti dall’uso della pietra di paragone – si può dedurre dall' “Ultima Cena” nella parrocchiale di Rivoltella, sul lago di Garda, firmata e datata 1608. Il quadro di Rovigo, dunque, potrebbe situarsi nel primo decennio del XVII secolo, cioè nella fase estrema della carriera del Donise, che testamentò nel 1611 e la cui moglie risultò vedova nel 1616
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista pubblica/privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500730532
  • NUMERO D'INVENTARIO 231
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Accademia dei Concordi
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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